Il M5S di Luigi Di Maio ha proposto un lunghissimo programma elettorale basato sostanzialmente sui temi dello sviluppo economico, abbassamento delle tasse, scuola e università, beni culturali, ambiente, salute e immigrazione. Gli argomenti sono molti e questi sono i punti salienti per decidere se si sono meritati la fiducia che gli italiani gli hanno dato alle elezioni 2018 del 4 marzo.

Tagliare i costi della politica per migliorare la qualità della vita degli italiani

Al primo posto del programma elettorale del movimento cinque stelle per le elezioni politiche 2018 c’è la qualità della vita dei cittadini.

Innanzitutto semplificare la burocrazia eliminando più di 400 leggi secondo loro inutili e snellire le pratiche per aziende e privati, in maniera da facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. A questo proposito le opportunità si potrebbero creare con nuove professioni e investendo nella tecnologia; al primo posto Internet, ma anche auto elettriche e soprattutto l’eliminazione della carta digitalizzando completamente la Pubblica Amministrazione.

A questo argomento si aggancia l’ambiente, altro punto nodale della coalizione. Il riciclo dei rifiuti, l’efficienza energetica puntando sulle energie rinnovabili sono altre proposte del M5S, che vorrebbe eliminare l’uso del petrolio entro il 2050, incentivando la diffusione delle auto elettriche e proponendo investimenti in nuovi settori produttivi.

La tecnologia va al primo posto con la banda ultra larga dappertutto, ma grande rispetto all’ambiente con l’adeguamento sismico di tutte le zone a rischio e la manutenzione del territorio.

Tasse e finanza: pensione minima per tutti

Tutte le coalizioni politiche hanno proposto di abbassare le tasse e il movimento cinque stelle in particolare vorrebbe dare un risarcimento ai risparmiatori che sono stati vittime di truffe, creare una procura per i reati bancari e una istituzione che controlli gli investimenti delle famiglie e dei piccoli imprenditori.

Per offrire formazione continua e una nuova occupazione a chi perde il lavoro, il M5S vorrebbe investire 2 miliardi di euro per riformare completamente i centri per l’impiego e dare una pensione minima di 1.170 euro netti ad una coppia di pensionati e 780 euro netti a ogni singolo pensionato.

Il reddito di cittadinanza deve essere garantito per tutti, basta con vitalizi, sprechi e pensioni d’oro per la politica, in modo da ridurre le tasse, azzerandole per chi ha redditi fino a 10.000 euro. Per quel che riguarda le pensioni, il M5S vorrebbe reintrodurre l’opzione donna, estendere a tutti la quota 41 e la quota 100 ed eliminare completamente la legge Fornero.