In data 23 marzo tre senatori del partito popolare altoatesino Südtiroler Volkspartei hanno depositato in Senato una proposta di legge che prevede l'introduzione di 5 nuovi giorni di festa all'anno. L'iniziativa, portata avanti dai senatori Dieter Steger, Julia Unterberger e Meinhard Durnwalder, contiene la richiesta di reintrodurre 5 giorni di festa che vennero aboliti da un provvedimento del 7 marzo 1977. Il motivo era dare maggiore produttività al paese facendo lavorare per 5 giorni in più ogni anno le aziende. Negli anni successivi, scrivono i senatori nelle motivazioni di questa proposta di legge, ci si è accorti come questo incremento delle giornate lavorative non ha prodotto alcun risultato in termini di austerità e produttività delle aziende, anzi con la crisi si è arrivati addirittura ad un inversione di tendenza e per questo è doveroso restituire al popolo italiano, soprattutto quello credente, queste cinque giornate di festività abolite con il provvedimento numero 63 del 1977.

Quali feste verrebbero reintrodotte

Le festività che verrebbero reintrodotte sarebbero feste di natura religiosa, che sono espressione di tradizione e fede e che, ancora oggi, vengono ordinariamente festeggiate in molti paesi della comunità europea. Le festività che potrebbero di nuovo essere festeggiate sono le giornate di San Giuseppe, il 19 Marzo, l'Ascensione che cade 40 giorni dopo la Pasqua e, l'anno prossimo, il Corpus Domini che si festeggia 60 giorni dopo la Pasqua e che, nel 2019, cadrà il 23 Giugno. Altre giornate candidate sono San Pietro e Paolo (il 29 Giugno) e il lunedì dopo la Pentecoste, ovvero il primo lunedì 50 giorni dopo la resurrezione di Cristo. Nel 2019 coinciderà con la giornata del 10 Giugno.

Come detto, si tratta di giornate che fino al 1977 erano considerate festive in Italia e per questo i tre senatori trentini chiedono la reintroduzione per dare la possibilità alle persone credenti di poter celebrare di nuovo le celebrazioni religiose ma è anche giusto per i non credenti ridare loro la possibilità di poter trascorrere queste giornate all'insegna dello svago.

Sempre secondo i tre senatori, questa reintroduzione delle festività non determinerà alcun scompenso di tipo produttivo alle aziende ma anzi trasferirà maggiore reddito ad altri comparti di mercato, come il turismo con ottimi ritorni economici per gli addetti ai lavori. L'Italia è bene ricordare come sia all'ultimo posto in Europa con soli 11 giorni festivi standard all'anno.