Una nota marca regina della produzione di bibite frizzanti è finita al centro della polemica per via delle bottigliette della bibita che 'dimagriscono', mentre il prezzo rimane lo stesso. Le singole confezioni interessate contenevano mezzo litro di prodotto, mentre sono già disponibili quelle da 45 cl. Negli ultimi giorni è esposto un foglio all'interno degli Autogrill che avvisa i consumatori di quanto sta accadendo. La bottiglietta da mezzo litro andrà ad esaurirsi per lasciare il posto a quella con meno prodotto al suo interno.

Il fenomeno della shrinkflation

Il prezzo della bibita non diminuirà, ma rimarrà assolutamente invariato nonostante la minor quantità di prodotto presente. La motivazione di tutto ciò è da attribuirsi ad un fenomeno che in inglese viene chiamato shrinkflation. Questo termine unisce due concetti: la contrazione e l’inflazione. In seguito al referendum per l’uscita dall’Unione e lo scivolone della sterlina, le aziende hanno deciso di rifarsi sulle confezioni, lasciando invariato il prezzo. Unilever aveva chiesto ai supermercati Tesco di innalzare i presti, ma la conseguenza è stata disastrosa perché le vendite sono crollate.

Molte aziende hanno allora deciso di mantenere gli stessi prezzi, ma dare minore prodotto ai consumatori.

La Pepsi ha, ad esempio, diminuito del 10% le confezioni delle patatine distribuite in Inghilterra e anche Mars ha ridotto il peso delle confezioni dei famosi M&M. I Choco Pops di Kellogg’s sono anch'essi 'dimagriti'.

Le contromisure italiane

Questo tipo di fenomeno è anche conosciuto dall'Istat e Federico Polidoro, responsabile delle statistiche sui prezzi al consumo dell’Istat, ha rivelato che 'sembra poter avere un impatto trascurabile sulla stima dell’inflazione generale, ma rilevante per alcune classi di prodotti.

E comunque l'Istat lo intercetta ed evita che influenzi la misura dell'inflazione'. A quanto pare, il fenomeno non è nuovo: dal 2012 sono stati 1400 prodotti che hanno cambiato confezione, a sfavore della quantità di prodotto messo all'interno. Alcune aziende hanno addirittura aumentato i prezzi, in seguito alla modifica della confezione.

Il consiglio è, dunque, quello di prestare molta attenzione ai propri acquisti alimentari. Questa vicenda richiamerebbe un po' la polemica relativa alle bollette telefoniche pagate dai clienti ogni quattro settimane anziché ogni mese.