La moneta turca è di nuovo in crisi. Dopo la pausa del weekend, all'apertura dei mercati la lira turca ha subito un ulteriore crollo, svalutandosi rispetto al dollaro e arrivando a perdere fino ad un quarto del suo valore.

Peggio di così, la settimana in Turchia non poteva iniziare. All'apertura dei mercati, infatti, si è registrata un'ulteriore svalutazione della moneta turca (la Lira) che è arrivata a quota 7,1 al cambio rispetto al dollaro. La Banca Centrale del Paese sta lavorando febbrilmente per ristabilire un cambio più vantaggioso e rafforzare la sua moneta.

Infatti è stata oltrepassata la soglia indicata dagli analisti di Goldman Sachs, secondo i quali se si fosse superata la quota 7, tutti gli eccessi di capitale delle banche turche sarebbero stati erosi.

Vista la situazione, le istituzioni di Ankara sono scese in campo per provare a fronteggiare la pesante svalutazione della moneta nazionale. Oltre alla Banca Centrale turca, infatti, si è attivata anche la magistratura che ha aperto un'indagine nei confronti di persone sospettate di aver agito contro la sicurezza economica del Paese, parlando di un vero e proprio "attacco economico". Inoltre è stato annunciato che verranno avviate delle azioni legali anche contro chi, in questi giorni, ha diffuso false notizie.

Il colpo all'Europa

La svalutazione della lira turca non è, però, solo un problema di Ankara. Anche le principali borse europee (e non) hanno subito dei contraccolpi, e visti i numerosi interessi che i Paesi dell'UE (soprattutto la Spagna) hanno verso la Turchia, è comprensibile che i vari governi del Vecchio Continente stiano seguendo con attenzione le vicende economiche dello Stato guidato da Erdogan.

Le piazze finanziarie hanno fatto segnare tutte dei cali, a partire da Londra che ha perso lo 0,57%, passando per Parigi che ha fatto segnare un -0,3%, mentre Francoforte è arretrata dello 0,66%. Anche l'euro si è leggermente indebolito, giungendo a quota 1,14 nel cambio con il dollaro.

L'Italia fa peggio di tutti

I maggiori contraccolpi, tuttavia, li ha subiti proprio l'Italia.

Milano, infatti, ha aperto con un -0,61%, inferiore solo a quello della Borsa di Tokyo che è arretrata di ben 1,98%. Anche i titoli di Stato sono andati incontro a dei risultati negativi: lo spread fra titoli italiani e tedeschi (rispettivamente Btp e Bund) è arrivato addirittura a 277 punti, rispetto ai 266 di venerdì, portando il rendimento del decennale italiano al 3,074%.

C'è da dire, però, che a pesare sull'economia italiana è anche la preoccupazione dei mercati per la prossima Legge di Bilancio. L'Istat, intanto, ha riscontrato un aumento dell'inflazione a luglio che ha toccato quota 1,5%. Di conseguenza, i prezzi sono destinati ad aumentare dello 0,3% rispetto al mese precedente, e dell'1,5% su base annua.