Le tensioni internazionali non incidono solamente sulle bollette dell'energia elettrica e del gas che, come abbiamo evidenziato nei giorni scorsi, da questo mese di ottobre 2018 dovrebbero aumentare considerevolmente ma, ovviamente, anche sul mercato dei carburanti e di quelli ad esso collegati direttamente fino al mercato alimentare come denunciato di recente dalla Coldiretti, l'associazione che riunisce i coltivatori diretti.

Gli ultimi ritocchi dei prezzi

In base alle rilevazioni effettuate, la rivista specializzata "Staffetta Quotidiana" ha registrato l'aumento da parte di Eni del prezzo alla pompa di circa 1 centesimo al litro di più.

Questo aumento riguarda sia la benzina che il diesel. Ma Eni ha aggiornato al rialzo anche i prezzi del Gpl di circa 2 centesimi al litro. Gli aumenti si riferiscono, ovviamente, ai prezzi consigliati dalla compagnia petrolifera.

Dai dati resi disponibili dall'Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico ed elaborati dalla rivista "Staffetta Quotidiana" si registra un aumento di circa 3 millesimi di euro per il prezzo della benzina alla pompa self service. Di conseguenza, il prezzo medio si attesta a 1,652 euro al litro. Il prezzo praticato dalle pompe indipendenti, le cosiddette "pompe bianche" è più basso di quasi 3 centesimi al litro. Infatti, il prezzo praticato per la benzina alla pompa self service si attesta a 1,626 euro al litro.

Per quanto riguarda il prezzo del diesel alla pompa self service il prezzo medio praticato sulla rete di distribuzione si attesta a 1,531 euro al litro con un ulteriore incremento di circa 5 millesimi di euro. Le "pompe bianche" fanno sicuramente risparmiare di più. Infatti il prezzo medio praticato anche in questo caso è di più di 2 centesimi al litro.

Si attesta, infatti, a 1,510 euro al litro.

Ovviamente i prezzi crescono notevolmente alla pompa servita. Per quanto riguarda la benzina il prezzo medio praticato dovrebbe attestarsi a 1,767 euro al litro. L'incremento dovrebbe essere di circa 2 millesimi al litro. Le "pompe bianche" invece dovrebbero praticare un prezzo medio di circa 1,668 euro al litro. Il risparmio in questo caso è di una certa importanza. infatti si tratta di quasi 9 centesimi al litro in meno. Come accennato anche il Gpl ha subito dei ritocchi al rialzo. Ma anche il metano è aumentato. Per quanto riguarda il Gpl il prezzo medio si attesta a 0,673 centesimi al litro con un incremento di circa 2 millesimi di euro. Alle "pompe bianche" il prezzo medio praticato per il Gpl si attesta a 0,659 centesimi di euro al litro. Infine il prezzo medio praticato per il metano è di circa 0,973 euro al chilogrammo. Mentre le "pompe bianche" si attestano sui 0,961 euro al chilogrammo.

La protesta della Coldiretti

Gli ennesimi rincari dei prezzi dei carburanti fanno saltare dalla sedia i coltivatori diretti che mettono le mani avanti e, attraverso la loro associazione di categoria, la Coldiretti, fanno sapere che questi aumenti si ripercuoteranno inevitabilmente anche sul prezzo dei generi alimentari.

Il motivo fondamentale è che, in Italia, secondo Coldiretti, quasi il 90% dei trasporti commerciali avviene su gomma quindi il prezzo dei carburanti incide notevolmente sul prezzo finale dei prodotti alimentari. Con gli attuali aumenti, fa notare Coldiretti, solo il gasolio, il carburante utilizzato nella maggior parte dei camion da autotrasporto, è cresciuto dell'11,4%. E se si considera che prima che un pasto arrivi materialmente sulle nostre tavole la materia prima alimentare percorre, in media, 2000 chilometri, si capisce come mai i prezzi medi alimentari sono cresciuti ben oltre l'inflazione registrata che si è attestata all'1,5%. Il loro incremento è stato infatti del 27% rispetto alla media dell'inflazione secondo i dati Istat.