Paolo Savona, per il Governo Conte, non è un ministro come tutti gli altri. Il primo tentativo di formazione del'esecutivo venne bocciato da Mattarella poiché il nome dell'economista rappresentava una carta troppi anti-europeista da giocare sul tavolo dei mercati. Lui, però, ha sempre tenuto a sottolineare come la sua non fosse una posizione critica in senso assoluta nei confronti dell'Unione Europea ma dei principi che la regolano, almeno sotto il profilo economico. Oggi che lo scontro tra Italia ed Ue può farsi concreto in merito alla nota di aggiornamento del Def, la sua opinione diventa uno spunto importante.
Anche per la stampa estera che ha deciso di interpellarlo su quella che può diventare una matassa difficile da sbrogliare.
Savona parla di programma "cauto e moderato" del Governo
"Il programma di Governo che abbiamo presentato è, da un punto di vista logica economica e necessità pratiche del Paese, è molto preciso. A mio avviso è moderato e dotato di tutte le cautele necessarie". E' una difesa a spada tratta quella che Paolo Savona fa del programma economico del Governo Conte, per il quale chiede attenzione da parte dell'Unione Europea. "Il Documento - afferma - che abbiamo prodotto è degno di analisi seria". Savona, inoltre sottolinea, come l'approvazione sia avvenuta sulla base di due condizioni.
"Ogni trimestre", rivela, "sottoporremo a verifica gli andamenti generali dell'economia e la rispondenza del piano agli obiettivi di crescita e stabilità che ci siamo prefissi. A cominciare dal 31 dicembre di quest'anno". Il secondo punto sarebbe, invece, quello di "creare una cabina di regia per il rilancio degli investimenti pubblici e privati".
Savona sfida l'Europa: "Vuole andare contro un iceberg?"
Il Ministro rivolgendosi ai giornalisti usa toni piuttosto decisi nelle risposte alle domande che gli vengono poste e critica i paletti troppo oggettivi dell'Ue: "Qualcuno mi spiega perché il 2,4% è troppo? Cosa fa l'Europa? Mantiene il pilota automatico, anche se va contro un iceberg?
". Le frecciate non mancano neanche verso i governi precedenti, quando rivela che ci sarebbero dodici miliardi che il Governo Conte ha preso in carico per via di impegni presi da chi li ha preceduti, senza mantenerli. Savona, inoltre, non esclude che lo scontro tra l'Europa e l'Italia potrebbe farsi spigoloso, in qual caso, annuncia: 'Deciderà il popolo non io, io mi metto da parte". Il tutto fa il paio con le dichiarazioni di Salvini e DI Maio per le quali questo Governo non ha alcuna intenzione di indietreggiare, aprendo all'orizzonte la possibilità che si possa chiedere agli italiani di esprimere la propria posizione rispetto a questa situazione.