Cavallo di battaglia della campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle, manovra pensata per combattere la povertà in Italia, il reddito di cittadinanza è uno degli argomenti economico-politici più discussi nelle ultime settimane. Pro e contro, pensieri favorevoli e sfavorevoli, andiamo ad analizzare di cosa si parla e a chi spetterebbe il reddito di cittadinanza nel caso in cui entrasse in vigore nel 2019.
L'idea del Movimento Cinque Stelle
Per quanto riguarda l'Italia a pensare di introdurlo è stato il M5S, che ne ha fatto uno dei punti forti della propria campagna elettorale.
Il sostegno economico dovrebbe essere erogato per tutti quei contesti familiari che arrancano ad arrivare a fine mese e vivono sotto la soglia di povertà. L'idea include anche i pensionati, che se non avranno un reddito sufficiente a permettere un'esistenza dignitosa potranno avvalersi della pensione di cittadinanza, un sussidio supplementare erogato se si avranno i requisiti. Il contratto di governo sottoscritto da Lega-M5S prevede un reddito di cittadinanza pro-capite di 780 euro. Questo significa che ogni persona che dimostrerà di possedere le caratteristiche per aderire al sostegno economico potrà contare sul sussidio, e chi percepisca uno stipendio che non arrivi a tale cifra potrà richiedere un'integrazione salariale fino ad arrivare ai 780 euro.
Per quanto riguarda le famiglie con più componenti e in cui nessun membro lavori, queste potranno richiedere un trattamento economico mensile fino ad un massimo di 1630 euro per nucleo familiare.
Requisiti necessari per fare domanda
Se entrasse in vigore il reddito di cittadinanza, al momento pare possa spettare a chi ha un Isee inferiore ai 6000 euro, ma dalle stanze del Governo nessuno si è sbilanciato su questo parametro.
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio ha affermato che il reddito di cittadinanza spetterà ai soli cittadini italiani. Ha sottolineato anche che dal momento si inizierà a percepire il sostegno economico, i richiedenti verranno inseriti immediatamente in un programma di inserimento nel mondo del lavoro.
In questo contesto, il cittadino che percepirà il trattamento economico potrebbe perdere il diritto al reddito di cittadinanza se si verificassero le seguenti ipotesi:
- se non si iscriva regolarmente ai centri per l'impiego e rifiuti più di tre offerte di collocamento in posizioni lavorative;
- se una volta impiegato in una posizione lavorativa receda senza giusta causa per due volte il contratto nell'anno solare.