Il ponte Morandi, dopo la tragedia che ha coinvolto la città di Genova il 14 agosto scorso, dovrà essere ricostruito. Sono state avanzate diverse ipotesi, negli ultimi tempi il commissario alla ricostruzione insieme a una parte di grillini starebbe pensando ad affidare la ricostruzione alla Cina. La Lega dissente e avverte che sarebbe un danno d'immagine enorme per il nostro Paese.
Ponte Morandi, ipotesi ricostruzione affidata ai cinesi
Il crollo del viadotto sopra il Polcevera ha creato un vuoto infrastrutturale non solo per la città di Genova ma per tutta la Liguria.
Il governo si sta dando da fare per trovare una soluzione in tempi brevi, cercando di capire chi e a quale prezzo può ricostruire non solo il Morandi ma anche tutte le altre infrastrutture principali di Genova. Con questo governo erano in molti ad aspettarsi una sorta di riscatto nazionale, vedendo al lavoro imprese italiane impegnate nella ricostruzione, invece sembra che non andrà così: il commissario per la ricostruzione e il sindaco del capoluogo ligure nell'ultimo viaggio a Shanghai hanno incontrato la China communication construction company (Cccc), si è parlato di infrastrutture in generale e non solo del ponte Morandi. Già da diverso tempo Pechino sta osservando Genova, in particolare ciò che potrebbero rifare.
Venezia e Genova sono due dei principali porti italiani e la realizzazione di infrastrutture da parte cinese potrebbe essere vista come l'inizio di una "conquista".
Non è un mistero che sia il ministro pentastellato Toninelli che il vicepremier Di Maio già da tempo avevano l'idea di portare gli investimenti cinesi nel nostro Paese.
Tutto però ha un prezzo, come riportato da Libero, essere la "porta d'Europa" in Italia non significa essere la porta d'Europa per la Cina. Proprio per questo all'interno del governo gialloverde qualcuno non l'ha presa bene, specialmente all'interno della Lega. Il viceministro alle Infrastrutture, Rixi (leghista), ha dichiarato che se l'Italia non sarà in grado di affidare il compito della ricostruzione a un'azienda italiana il nostro Paese rischierà un danno d'immagine enorme, "sarebbe clamoroso" dice Rixi, che conclude: "Non voglio fare la fine della Grecia".
Gli acquisti della Cina
La Grecia, a seguito della crisi economica che l'ha colpita ormai diversi anni fa, è diventato il simbolo della penetrazione economica cinese in Europa. Ai tempi della grande crisi Atene ha venduto alla Cina diverse infrastrutture, in particolare i porti. La strategia cinese è chiara, costruire e acquisire infrastrutture strategiche in Europa favorisce lo smercio dei prodotti cinesi.