Le spiacevoli conseguenze dell'innalzamento dello spread, costantemente sopra i 300 punti nelle ultime settimane, le stanno subendo anche le banche italiane che hanno così chiesto l'accesso agli aiuti statali. Risposte diverse sono giunte in merito dalle due componenti del governo giallo-verde. Per la Lega le banche vanno aiutate con qualsiasi mezzo ma i grillini mettono un freno: neanche un euro dalle tasche degli italiani
L'attuale situazione bancaria italiana
Nuovi guai per le banche italiane. Secondo un'analisi di Equita, attualmente le sette maggiori banche italiane quotate in borsa hanno necessità di rifinanziare 18 miliardi di bond nel 2019.
Ma se nella lista vengono inserite anche le medie e piccole banche la cifra sale fino a 86 miliardi. Risorse difficili da reperire secondo la Banca d'Italia soprattutto a causa dell'attuale scarsità di investimenti esteri tanto da spingere gli istituti di credito a chiedere l'intervento dello Stato. Cosa successa, per altro, poco più di un anno fa, con il decreto per il salvataggio delle banche venete con il quale vennero stanziati 20 miliardi di fondi pubblici, 5 dei quali finirono nelle casse del Monte dei Paschi di Siena.
Diverse strategie per Lega e M5s
E' proprio su ciò che resta del fondo salva-banche lasciato dal precedente governo che la Lega basa la sua strategia d'intervento. Perché per il partito del Carroccio l'ipotesi di un nuovo decreto per il finanziamento degli istituti di credito sarebbe la soluzione migliore per poter far fronte al problema.
Lo stesso Matteo Salvini ha dichiarato: "Abbiamo parlato della situazione economica e delle banche. Nessuna banca salterà. Se qualcuno pensa di speculare sulla pelle dei risparmiatori e degli italiani sappia che c’è un governo e c’è un paese pronto a difendere le sue imprese le sue banche e la sua economia costi quel che costi".
Concetto ribadito anche dal viceministro leghista dell'Economia, Massimo Garavaglia, a Repubblica: "Le banche sono parte del sistema e finanziano le famiglie e soprattutto le imprese, ove mai ci fosse una necessità bisogna intervenire in maniera rapida, veloce ed efficace".
Diversa invece la posizione del M5S. D'altronde uno dei cavalli di battaglia del movimento fu proprio la crociata contro le banche "cattive e corrotte".
Improbabile quindi l'ipotesi di un appoggio alla Lega per un nuovo decreto Gentiloni soprattutto ricordando le parole dei pentastellati in risposta al salvataggio delle banche venete del 2017: "L'operazione di oggi è solo l'ultimo di una serie di regali, composta da prestiti, garanzie, risparmi e dividendi garantiti al settore bancario, veri e propri aiuti di Stato. Il tutto, ovviamente, finanziato con i soldi degli Italiani". Concetto ribadito anche oggi da Di Maio che si dice vicino alle banche ma che i soldi degli italiani non si toccano. L'unica strada percorribile a questo punto rimane cercare di facilitare la fusione fra gli istituti di credito più in difficoltà, strada che però non fornisce nessuna certezza sulla stabilità economico-finanziaria dei nuovi istituti di credito nati dalle eventuali fusioni.