L'Isee, ovvero l'Indicatore della situazione economica equivalente, sarà sempre di più il grande protagonista del panorama economico e fiscale italiano quando entrerà in vigore il reddito di cittadinanza, misura tanto cara al M5S. Il reddito di cittadinanza non è ancora partito, eppure sul web già ci sono soggetti scaltri che diffondono consigli su come ottenerlo anche se non vengono soddisfatti i requisiti. Trucchetti, insomma, che permettono di aggirare la normativa e portarsi a casa il sussidio che ha, da sempre, rappresentato un vero cavallo di battaglia dei pentastellati.
Isee: escamotage per ridurlo e ottenere il sussidio
Come fare per ottenere il reddito di cittadinanza in assenza dei requisiti? Semplice, basta ridurre l'Isee. Questo è il 'nocciolo' di uno dei tanti trucchetti in Rete, che circolano da diverso tempo. C'è chi fa finta di essere single e possedere due residenze col proprio compagno, chi intesta la propria casa a un genitore e chi separa i figli lavoratori dal nucleo familiare di appartenenza. L'obiettivo è uno: ridurre l'Indicatore della situazione economica equivalente. Non bisogna stupirsi più di tanto perché in Italia quando si fa la legge c'è chi si mette in moto per trovare subito l'inganno. La Rete già pullula di informazioni per sembrare più indigenti ed incassare il reddito di cittadinanza, sussidio contemplato nel programma di Governo giallo-verde.
Non è escluso, inoltre, che il reddito di cittadinanza distoglierà dallo svolgimento del lavoro in nero.
Il lavoro in nero, escamotage per mantenerlo
"780 euro sono un aiuto, ma non ci si vive", hanno rivelato alcune persone intervistate da Stasera Italia, facendo intuire che, qualora dovessero percepire il reddito di cittadinanza, svolgerebbero anche lavori in nero.
Nonostante escamotage e dicerie, il vicepremier di Di Maio continua a ripetere che la misura va attuata subito. A suffragarlo è lo stesso premier Conte che, nelle ultime ore, ha rammentato il grande impegno sulla misura e i dati Istat sulla povertà (in Italia vivono 5 milioni sotto di persone sotto la soglia della povertà).
Il nodo però resta sempre quello dei fondi necessari per elargire: servono circa 15 miliardi di euro, più i 2 miliardi per la riforma dei Centri per l'impiego, a cui dovranno essere iscritti tutti coloro che agognano al sussidio. Sì perché il reddito di cittadinanza non è eterno, ma verrà corrisposto finché il cittadino non troverà un impiego.