Anche i nuovi diciottenni del 2019, così come chi ha raggiunto la maggiore età negli ultimi anni, potranno usufruire dei 500 euro del Bonus Cultura, c'è però con una sostanziale differenza: con quei soldi potranno acquistare soltanto libri, sia in formato digitale che cartaceo.

I dettami del Bonus Cultura sono stati infatti rivisti e corretti, restringendo notevolmente le opzioni di acquisto per i nuovi beneficiari, che non potranno più utilizzare quei soldi per i ticket dei concerti, e tantomeno potranno spenderli in spettacoli di altro genere, come neppure in CD e DVD, precedentemente inclusi.

La decisione è frutto delle nuove politiche del Governo gialloverde e della controversa manovra economica che tanto sta facendo discutere in Italia e in Europa.

I numeri del Bonus Cultura

Una scelta che indubbiamente restringe lo spettro delle opzioni di fruibilità del bonus, ma allo stesso tempo dovrebbe incrementare ulteriormente l'acquisto dei libri, che già prima di questo cambiamento rappresentava la spesa maggiore, messa in atto dai neo maggiorenni destinatari dell'iniziativa.

Stando ai dati diffusi dal Ministero dei beni culturali infatti, tra il 2016 e il 2017 sono stati spesi complessivamente circa 163 milioni di euro del bonus, tra questi ben 132 milioni di euro, circa l'80% del totale, sono stati utilizzati per l'acquisto di libri, testi universitari in primis.

Numeri che evidenziano quanto il bonus cultura sia stato importante per tutta l'industria culturale del bel paese, in modo particolare per l'editoria.

Nel 2016 il fatturato complessivo del settore ammontava infatti a 2,5 miliardi di euro, di conseguenza non è difficile comprendere come la sopracitata spesa di 132 milioni, pari al 5 % del fatturato totale, possa aver avuto – e continuerà ad averlo – un peso tutt'altro che indifferente.

In Italia si legge troppo poco: il bel paese tra i fanalini di coda a livello europeo

L'Italia rimane comunque un paese dove si legge pochissimo. Un recente report stilato da Federculture, presentato in autunno a Milano, ha evidenziato come il nostro paese sia uno dei fanalini di coda a livello di spesa media dei cittadini per la cultura.

Peggio di noi infatti soltanto Portogallo, Grecia, Cipro, Irlanda e Lussemburgo.

Altissima anche la percentuale di italiani over 25 che possono essere definiti "inattivi" dal punto di vista culturale, ovvero quelle persone che non vanno mai al cinema, non visitano un museo e non leggono neanche un libro, che ha raggiunto il 38,8%.