Le polemiche scaturite in seguito alla tragedia di Corinaldo continuano ad animare il dibattito socio-culturale onIine, ma anche in televisione e sulla carta stampata. Col passare dei giorni l'attenzione sembra essersi gradualmente spostata dal problema della sicurezza dei locali alla presunta pericolosità della musica trap, teorizzata negli ultimi giorni da numerosi opinionisti considerati autorevoli, che vedono nel nuovo filone del Rap un qualcosa di altamente diseducativo, da contrastare in maniera decisa.
Emblematico in tal senso il pensiero esposto nei giorni scorsi dal giornalista Magdi Cristiano Allam, che ha invitato i suoi lettori a mobilitarsi per "Porre un argine a questo degrado culturale".
Durante la penultima puntata del noto programma di approfondimento giornalistico "L'Aria che tira" però, una netta presa di posizione in difesa della musica che più di ogni altra incarna i gusti delle nuove generazioni, nonché una legittimazione della capacità dei giovani di scegliere cosa ascoltare, é arrivata dal ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio.
Centinaio 'Ho portato i rapper a suonare nella mia città'
Il noto esponente leghista – che durante la trasmissione di La7 ha raccontato anche di aver svolto in passato attività di PR presso diverse discoteche, e di aver più volte portato rapper a suonare nella sua città durante la sua esperienza come assessore alla cultura – ha voluto utilizzate queste parole per spiegare il suo punto di vista: "Voglio tornare un attimo sul discorso dei testi delle canzoni, perché ne ho sentito parlare anche ora in trasmissione.
Io mi ricordo che i miei genitori, quando negli anni ottanta ascoltavo determinate canzoni, mi dicevano che si mettevano le mani nei capelli. Però contemporaneamente mia nonna mi diceva che quando sentiva mia mamma o mio papà che ascoltavano Adriano Celentano. [..] E' l'evoluzione, non parliamo da anziani. [..] Io ho fatto l'assessore alla cultura nella mia città per quattro anni, ho portato a suonare rapper, ho portato cantanti, ho portato band".
'Teniamo l'attenzione sulla sicurezza, non sulla qualità della musica'
In un altro momento della trasmissione il ministro per le Politiche Agricole é tornato a sottolineare la sterilità delle polemiche sulla qualità e la presunta pericolosità della musica trap, divampate on line e in televisione a partire dal giorno seguente alla tragedia di Corinaldo – il recente scontro televisivo avvenuto a Domenica In tra Briga e il popolare psicologo Paolo Crepet ne è un esempio lampante – queste le parole di Centinaio:
"Ho letto un po' di polemiche, relative al fatto che la gente si chiede come mai i genitori autorizzino i figli ad andare a vedere cantanti come quello che c'era quella sera.
Io penso che il problema non sia la qualità del prodotto, perché i ragazzi scelgono come noi sceglievamo quando avevamo la loro età gli artisti e i cantanti che ci piacevano di più, io in questo momento vorrei tenere l'attenzione sul problema della sicurezza, più che sulla qualità della musica".