In occasione della celebrazione di Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco, il vicepremier e ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, ha nuovamente attaccato e criticato Confindustria - principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e dei servizi italiani - dopo che, già alcuni giorni fa, l'aveva accusata di non rappresentare realmente gli imprenditori veri.
Durante la manifestazione - volta a sollecitare il rilancio delle infrastrutture a partire dalla Tav ferroviaria Torino-Lione - ad accentuare ulteriormente le tensioni tra Salvini e la Confindustria, sono state le "provocazioni" dei tremila imprenditori presenti a Torino, che hanno tentato di spronare il governo a prendersi carico e a tenere conto del settore industriale.
Prima dell'inizio della manifestazione, il leader Confindustria, Vincenzo Boccia, di fatti aveva esordito affermando che la Politica è un qualcosa di troppo importante per lasciarla solo ai politici e che tutti loro - artigiani, commercianti, cooperative e industriali - sono arrivati al limite della sopportazione.
La risposta di Salvini a Boccia: 'Sono stati zitti quando gli italiani venivano massacrati, ora ci lascino lavorare'
La risposta del ministro dell'Interno non si è fatta attendere, dichiarando che "per anni qualcuno è stato zitto quando gli italiani, gli imprenditori e gli artigiani venivano massacrati. Ora ci lasciassero lavorare e l'Italia sarà molto migliore di come l'abbiamo trovata".
Inoltre, per quanto riguarda la manovra e la trattativa con l'Europa, ha dichiarato che il 2% è soltanto un numero sul quale si esercitano i giornalisti e le commissioni dell'UE. Ciò che sta cercando di fare con il nuovo Governo, secondo Salvini, è tener conto della sostanza, per cercare di trovare le risorse necessarie in modo tale da riuscire a ridurre il deficit - intenzione ben accolta dalla commissione UE.
Un vero e proprio botta e risposta tra il leader leghista e il leader Confindustria, stemperato dall'invito del vicepremier Salvini a bere un caffè insieme a Vincenzo Boccia, per spiegargli meglio la manovra, mostrandosi quindi disposto ad avere un dialogo con tutte le imprese e con chiunque abbia delle proposte.
La disponibilità del vicepremier è stata ben apprezzata dal leader Confindustria, il quale, però, ritiene che il dialogo non sia l'unica cosa importante, ma ciò che conta è la coerenza per quanto riguarda la manovra, poiché il Governo conosce bene la condizione economica.
Vincenzo Boccia, infine, ha precisato che la sua non era una critica nei confronti del Governo in sé, ma verso questa manovra economica - con un rapporto deficit/pil del 2,4% per i prossimi tre anni - con la speranza che possa funzionare effettivamente.