Manifestazione di protesta in Calabria nel piazzale adiacente gli uffici amministrativi della società 'Abramo Customer Care'. Motivo del sit-in: alla scadenza del termine dei ventiquattro mesi, i contratti a tempo determinato non saranno stabilizzati. Le associazioni sindacali della C.I.S.L. (Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori) e della U.I.L. (Unione Italiana del Lavoro) puntano il dito contro le nuove normative del governo giallo-verde targato Giuseppe Conte: 'Il decreto dignità sta creando nuovi disoccupati, invece di creare posti di lavoro'.

La motivazione dei sit-in

L'accusa arriva direttamente sia dai vertici dei sindacati che dagli stessi lavoratori e sindacato, che criticano uno dei fulcri della Politica del governo giallo-verde, vale a dire il cosiddetto 'decreto Dignità': 'Meglio precari anziché disoccupati' dicono gli ex-dipendenti della Abramo Customer Care di Crotone. Il corteo di protesta si è svolto nella mattinata di ieri, martedì 15 gennaio: i manifestanti, una trentina circa, si sono riuniti nel piazzale dell'azienda per esprimere il loro disaccordo per il mancato rinnovo dei contratti da parte della società di call-center, una decisione che i vertici dirigenziali dell'azienda hanno giustificato con la normativa prevista dal decreto Dignità, recentemente approvato dal Parlamento italiano.

Le dichiarazioni dei sindacalisti

Il segretario provinciale della U.I.L., Fabio Tomaino, sostiene che la nuova norma abbia causato un prezzo troppo alto da pagare per il sito crotonese: 'Il nostro auspicio è che i rappresentanti istituzionali del territorio, dagli amministratori locali gli onorevoli di Roma, si impegnino per trovare una soluzione pratica al problema, istituendo magari un tavolo di crisi alla presenza di sindacato e azienda.

Ci va giù pesante anche Rita Lorenzano, segretaria provinciale della C.I.S.L., che sottolinea come non si possono attribuire mancanze all'azienda perché sta mettendo in atto soltanto ciò che la legge prevede e consente di fare: dall'utilizzo di agenzie interinali all'impiego di stagisti. Secondo la Lorenzano, il decreto doveva essere fornito di incentivi economico-finanziari o sgravi fiscali che consentissero alle imprese di mutare i contratti a progetto (o a tempo determinato) in contratti stabili a tempo indeterminato. Infine, l'attacco al vice-premier Luigi Di Maio: 'Il suo decreto sta recando danni a tutta l'Italia'.