Dopo J Ax, Gué Pequeno e tanti altri, anche Mondo Marcio é entrato nel sempre più folto club di rapper, in Italia come nel resto del mondo, che hanno lanciato un brand di marijuana legale.

L'annuncio é arrivato tre giorni fa, direttamente dai canali social del rapper ed imprenditore milanese. Un annuncio che ha scaldato i cuori dei fan di lungo corso, dato che GianMarco Marcello – questo il vero nome dell'artista classe 1986 – ha scelto di dare al suo brand di cannabis legale un nome a dir poco evocativo, sicuramente funzionale e a dir poco azzeccato.

Purple weed

L'erba di Mondo Marcio si chiamerà infatti 'Purple weed', proprio come il titolo di uno dei suoi brani più popolari, pubblicato nell'ormai lontano 2006, ma ancora apprezzatissimo da tantissimi supporter.

Queste le parole con cui mondo Marcio ha voluto dare la notizia: "Sono felice di comunicarvi che da oggi potete trovare praticamente ovunque la mia erba legale! "Purple weed di Mondo Marcio" è più di un nuovo brand di CBD, è basata sulla passione che ho coltivato (letteralmente) dal 2006 a oggi! In più, qualitativamente stiamo parlando davvero di un erba che arriva dallo spazio".

Il fenomeno dell'erba legale in Italia

Quello della cosiddetta marijuana legale in Italia é un mercato in fortissima espansione, che sta creando tanti posti di lavoro, ma anche numerosissime polemiche.

Nonostante l'erba legale non presenti un contenuto di thc (il principio attivo della cannabis, responsabile dell'effetto psicotropo) tale da poterla considerare una sostanza psicoattiva – l'effetto sul consumatore é talmente blando da non inficiare qualsiasi tipo di facoltà psicomotoria, si può tranquillamente guidare, ad esempio – molte persone sono tutt'ora convinte che sia da equiparare alla cannabis ad alto contenuto di thc.

Tra questi anche numerosi esponenti leghisti, che, tanto in ambito locale quanto a livello nazionale, si stanno adoperando per ostacolare questo tipo di attività.

Nonostante questo il mercato é in espansione, i numeri parlano chiaro: nell'arco dell'anno 2018 il business della canapa, che non riguarda solo la vendita di inflorescenze a basso contenuto di thc, ma anche quella di strumenti per la coltivazione, articoli per fumatori, semi 'da collezione' e simili, ha visto un incremento di addirittura il 75%, numeri a dir poco fuori dal comune, impensabili, o quasi, in qualsiasi altro settore.

Una crescita che sta coinvolgendo tutta Italia: in primis le grandi città, Roma e Milano su tutte.