Le aziende agricole calabresi, nonostante le eccellenze dei prodotti, sono in perenne sofferenza, sia per quanto riguarda il mercato agrumicolo, che per quello olivicolo. Ad ogni modo in alcuni comuni si cerca di far fronte al disagio, come a Terranova da Sibari, dove il sindaco ha avviato un progetto per tutelare la qualità dell'olio extravergine d'oliva, ma anche per combattere lo spopolamento dei giovani dal territorio e salvaguardare le comunità. Il comune ha cercato la collaborazione di Arsac, con l'intento di promuovere e far conoscere le eccellenze agricole del territorio.
Tutto questo è frutto dalla collaborazione tra l'amministrazione comunale e le associazioni di settore che insieme hanno promosso il gruppo permanente Comparto Agricolo. Un gruppo che lavora auspicando al potenziamento dell'attività amministrativa sulle discipline agricole e artigianali della zona.
Un olio speciale della sibaritide
Un ulivo che cresce sotto la brezza di due venti, quello tirrenico e quello ionico, particolari proprietà organolettiche, grazie al clima specifico e circoscritto al territorio della coltivazione. Sono questo insieme di cose a rendere l'olio extravergine d'oliva di Terranova da Sibari un prodotto che si differenzia da quello proveniente dei paese vicini. Ad affermarlo, in una lettera indirizzata a Bruno Maiolo, Direttore Generale dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura (ARSAC) è stato Massimiliano Smiriglia , attualmente vice sindaco e alla guida dell'assessorato all'agricoltura.
La lettera, scritta su richiesta del sindaco Luigi Lirangi, chiede l'esclusività dell'olio extravergine d'oliva. Questo articolo dovrà configurarsi e denominarsi nel marchio "Olio dei 2 papi". Un marchio che sancisce e consolida l'unione tra i produttori della zona.
Per ribadire le specificità caratteristiche dell'olio, su un registro scientifico, il Consorzio delle Terre Nuove da Sibari (Ctns), in collaborazione con il “Cra oli UniCal”, ha fatto partire il progetto “Odin”, un progetto grazie al quale si potrà studiare e dunque determinare il DNA del prodotto.
A questi studi si integreranno anche le ricerche in microbiologie che si stanno compiendo al Dipartimento di Agraria dell’Università della Calabria.
Un progetto per il futuro, per l'agricoltura e l'artigianato
Tutto questo, dichiara sempre l'assessore Smiriglia, fa parte di un quadro più ampio, un quadro strategico, volto ad attuare un un piano olivicolo già presentato alla Regione Calabria.
Il piano d'azione servirà in primis ad evitare l'ulteriore spopolamento del territorio, che avviene soprattutto a causa del troppo basso costo delle produzioni locali. Per quanto riguarda il futuro del territorio, il vicesindaco ha espresso il suo pensiero anche nella lettera a Maiolo. L'assessore pensa che sia necessario che i giovani ritornino alla terra, se si vuole sperare che le comunità locali, che per la maggior parte basano la loro economia sull'agricoltura e l'artigianato, continuino a sopravvivere.