Dopo che il Tribunale di Taranto ha respinto la proroga presentata dai commissari per la messa in sicurezza dell'Altoforno 2, dove perse la vita Alessandro Morricella, ArcelorMittal ha annunciato la cassa integrazione straordinaria per 3500 lavoratori.
I commissari straordinari starebbero valutando il ricorso al Tribunale dell'appello contro la decisione del giudice Francesco Maccagno.
Nel frattempo i genitori tarantini hanno inviato una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, per rispondere alle sue ultime dichiarazioni in merito all'importanza di mantenere accesso l'Altoforno 2.
ArcelorMittal ha annunciato la cassa integrazione per 3500 lavoratori, ma i sindacati si oppongono
Dopo la mancata proroga per la messa in sicurezza dell'Altoforno 2, la risposta di ArcelorMittal non si è fatta attendere. Infatti, l'azienda ha comunicato ai sindacati la cassa integrazione straordinaria per 3500 lavoratori.
La decisione dell'azienda ha trovato la totale contrarietà dei sindacati. Il segretario della Uilm, Rocco Palombella, ha definito la questione di una gravità inaudita perchè anzichè trovare un'alternativa meno invasiva, si utilizza il provvedimento del giudice per usare i lavoratori come degli scudi umani, un vero e proprio atteggiamento tipico degli sciacalli. Secondo i sindacati, ArcelorMittal non aspettava altro che questa decisione del tribunale per decretare la morte del siderurgico di Taranto.
In occasione dell'incontro al ministero che si terrà oggi, giovedì 12 dicembre, i sindacati chiederanno di fare chiarezza sulla cassa integrazione che sostituirebbe l'attuale Cigo con la Cigs facendola diventare un problema strutturale.
La lettera dei genitori tarantini al ministro della Salute
Mentre la questione dell'ex Ilva continua ad essere sempre più difficile, l'associazione dei genitori tarantini, ha inviato una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, per rispondere alle sue ultime dichiarazioni sul fatto che il Governo non può permettere la chiusura dell'Ilva e dell'Altoforno data l'importanza di Taranto per il Paese.
La risposta dei genitori tarantini non si è fatta attendere, ribadendo l'importanza del diritto fondamentale alla salute e di lavorare in un luogo salubre, diritti che, secondo le ricerche epidemiologiche commissionate dallo stesso ministero della Salute, sono mancati e continuano a mancare tutt'oggi. Inoltre, si ricorda al ministro che non può esistere crescita se non vi è una tutela in primis della salute e poi del lavoro, perchè senza salute non vi può essere lavoro. La lettera è stata sottoscritta da cittadini di Firenze, Roma, Milano e dalle reti di associazioni che sostengono la causa di Taranto.