La Commissione Bilancio al Senato ha approvato un emendamento che punta a chiudere il capitolo delle bollette pazze, relative ai servizi luce, acqua, gas, telefonici, Internet e televisivi. Una novità che interesserà migliaia di consumatori costretti a fare i conti con le bollette pazze, cioè dall'importo fuori dal comune e non corrispondente al reale consumo.
La norma prevede che i consumatori danneggiati delle fatture extra elevate potranno ricevere un rimborso equivalente all'importo extra, se pagato, e incassare un risarcimento. In sostanza, i clienti riceveranno la restituzione della somma pagata, maggiorata da una penale del 10% calcolata sull'importo contestato, il cui valore non dovrà essere inferiore ai 100 euro.
Modalità del rimborso
Spetterà ai gestori e agli operatori l'onere di inviare agli utenti tutti gli avvisi inerenti alla contestazione delle fatture non pagate. Gli operatori inoltre dovranno comunicare ai consumatori la probabile sospensione del servizio in modo "chiaro e dettagliato".
I destinatari delle bollette pazze avranno diritto a riscuotere il rimborso degli importi pagati e non dovuti, e in più una penale a carico dei gestori, equivalente a una maggiorazione del 10% calcolata sulla parte eccedente.
Gli utenti potranno ricevere Il rimborso delle bollette pazze attraverso due modalità:
- storno dell'importo versato in eccesso nelle fatturazioni successive;
- apposito versamento.
In sostanza, la norma prevede che i clienti debbano essere risarciti e rimborsati delle somme versate, nel caso in cui sia verificata e accertata l'illegittimità del gestore (luce, gas, acqua) o degli operatori (telefonici, Internet e televisivi) per violazioni inerenti alle seguenti procedure attribuite al metodo utilizzato, come:
- rilevazione dei consumi;
- esecuzione di conguagli o di fatturazione;
- addebiti di spese non giustificate;
- costi per consumi, servizi o beni non dovuti.
I dubbi del Codacons sull'adesione dei gestori
L'associazione dei consumatori Codacons ritiene che la misura approvata in Commissione Bilancio al Senato non avrà mai un seguito, in quanto i gestori di certo non aderiranno in massa alla nuova iniziativa inserita in Manovra a favore dei consumatori.
I gestori in vista di possibili fuoriuscite di cassa potrebbero fare fronte comune per spingere il Governo a bloccare sul nascere la norma.
Il presidente dell’associazione Carlo Rienzi ha spiegato inoltre che l'indennizzo è irrisorio e il risarcimento dovrebbe essere più corposo, considerato che migliaia di famiglie italiane ogni anno fanno i conti con bollette pazze, lievitate a fronte di conguagli errati ed errori di fatturazione.
Oggi i clienti per una contestazione o un rimborso su una fattura vengono rimbalzati da un ufficio all'altro, perdono tempo ed energie in telefonate frustranti ai call center del gestore e in pratiche. Tanto che spesso rinunciano ad ottenere il rimborso, pagando le fatture anche se non dovute, pur di evitare lungaggini burocratiche fonte di stress e perlopiù non risolutive.