Uno degli istituti più importanti del Sud, la Banca Popolare di Bari, è stata commissariata da Banca d'Italia a causa della cattiva gestione. La Banca d'Italia ha disposto la procedura di amministrazione straordinaria, lo scioglimento degli organi di amministrazione ed ha nominato i commissari straordinari Enrico Ajello e Antonio Blandini, mentre Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso sono stati nominati membri del Comitato di Sorveglianza. A quest'ultimi è affidato il presidio della situazione aziendale e sulle attività necessarie alla ricapitolarizzazione della Banca.

Nonostante il commissariamento, sul sito della banca si precisa che le attività proseguiranno normalmente.

Dopo la notizia, venerdì sera è stato convocato un Consiglio dei Ministri urgente per discutere sul salvataggio della banca ma non è uscito nulla di concreto, visti i conflitti presenti all'interno della maggioranza.

La grave crisi della Banca Popolare di Bari

La Banca Popolare di Bari fu fondata nel 1960 ed ha un fatturato di 15 miliardi di euro. Da diversi anni era in crisi per delle perdite dovute alla difficoltà di riscuotere crediti in eccesso e ormai deteriorati: l'istituto nel 2018 ha chiuso in rosso con perdite di 420,16 milioni di euro. Al bilancio precario si sono aggiunte le inchieste della procura, le ispezioni della Consob e della Banca d'Italia.

Per rafforzare il patrimonio e per far fronte ai crediti deteriorati della banca occorre un 1 miliardo. Infatti, nei giorni scorsi la banca ha presentato una richiesta preliminare al Fondo Interbancario.

La convocazione urgente del Consiglio dei Ministri, ma Italia Viva diserta

Dopo la notizia del commissariamento il governo ha convocato un Consiglio dei Ministri urgente nel quale il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha informato della situazione.

Da quanto si evince da varie indiscrezioni l'intenzione del governo è quello aumentare il capitale di MicroCredito Centrale, una banca controllata dal Ministero dell'Economia, per poi versarlo alla Banca Popolare di Bari: una misura tampone, in attesa di trovare soluzioni di medio lungo periodo.

Ma dal Consiglio dei Ministri di venerdì sera non è emerso nulla di concreto, perché il salvataggio pubblico delle banche è un tema molto sensibile e criticato in passato dal M5s.

Italia Viva ha disertato il Consiglio dei Ministri ed ha criticato chi per anni ha attaccato provvedimenti finalizzati al salvataggio dei risparmiatori (chiaro riferimento al M5s). Nel contempo il partito di Matteo Renzi precisa che si riserverà di valutare in Aula quale posizione assumere, ma non ha alcuna intenzione di aprire una crisi di Governo.

Il M5s, nella persona del suo capo politico Luigi Di Maio, ha comunicato che si pensa ad un decreto che aiuti i risparmiatori e non agli amici dei banchieri.