Circola già una prima bozza dell'Ordinanza della Protezione Civile che dovrà recepire le nuove misure stabilite dal Governo Conte a favore delle famiglie. Il provvedimento richiamato è quello della distribuzione di buoni spesa, con ogni famiglia che potrebbe ricevere dei buoni una tantum dal valore di 300 o 400 euro.
La misura arriverà alle famiglie per il tramite dei Comuni che, in base al testo della bozza, vengono autorizzati da subito “all’acquisizione di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale”.
Chi può beneficiare del sostegno
I destinatari del bonus saranno quindi individuati dai sindaci dei rispettivi Comuni “tra i nuclei familiari più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica (...) con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico". L’importo sarà unico (non mensile) di euro 300 o 400. Le somme erogate dai Comuni saranno poi compensate nei confronti dello Stato in base alle modalità che saranno rese note entro il 15.04.2020 attraverso un nuovo decreto del Ministro dell’Interno e dell’Economia, di concerto con l’Anci (l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani).
Il valore del bonus
La bozza dell'Ordinanza della Protezione Civile, pur non fissando espressamente l'importo del bonus, consente di determinarne l'ammontare indirettamente.
Basti considerare che inizialmente, quando erano stati previsti 300 milioni ai comuni si parlava di 300 euro per famiglia. Ora che la somma è salita a 400 milioni è plausibile parlare quindi di circa 400 euro per famiglia. L'arduo compito di determinarne l'ammontare specifico per famiglia spetterà al singoli Comuni che avranno quindi il potere di modulare le somme di cui disporranno.
Quanto spetta ai singoli Comuni
Il cd. “Fondo di solidarietà comunale” ammonta a 300 milioni che saranno quindi destinati a tutti i Comuni italiani, anche se a detta del Presidente Conte la cifra potrebbe arrivare fino a 400 mln. Tali cifre saranno suddivise per Comune in base al numero dei residenti, partendo da 20.000 euro per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti e arrivando ad 80.000 euro per i Comuni con popolazione di 69.000 abitanti.
Ancora nessun intervento in favore delle famiglie che pagano l'affitto
Per quanto attiene al problema della difficoltà di pagare i canoni locatizi, mentre per i canoni degli immobili ad uso commerciale è stato riconosciuto un credito di imposta pari al 60%, le associazioni di categoria (degli inquilini e dei locatari) non sono ancora riuscite a trovare un intesa con il Governo, pertanto nonostante la generali crisi, non è ancora consentito esimersi dal pagamento dell’affitto. E' da precisare però che in caso di mancato pagamento del canone di locazione il proprietario non potrà agire esecutivamente contro l'inquilino fino al 30 giugno, termine fino al quale sono sospesi i procedimento di sfratto.