Buoni spesa e pacchi alimentari per le famiglie in maggiore difficoltà a seguito dell'epidemia di Coronavirus. È stata firmata dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli l'ordinanza che assegna 400 milioni di euro tra gli 8mila Comuni italiani in base a criteri di popolazione e reddito.

I fondi, secondo le tempistiche indicate nella stessa ordinanza, dovrebbero arrivare entro martedì 31 marzo e, a quel punto, dovranno essere i Comuni ad attivarsi per individuare sul loro territorio le famiglie a cui destinare i buoni spesa.

Ai Comuni 400 milioni per buoni spesa e pacchi alimentari

Il Governo ha cercato di dare una risposta immediata al grido di allarme proveniente da più parti sulla difficoltà che molte famiglie cominciano ad avere nel reperire le risorse per i bisogni primari, come quello di fare la spesa. In attesa di definire nel dettaglio il decreto che dovrà contenere le misure di sostegno all'economia per il mese di aprile, sono stati anticipati ai Comuni i 4,3 miliardi di euro del Fondo di solidarietà, ai quali sono stati aggiunti 400 milioni di euro da destinare all'acquisto di buoni spesa e pacchi alimentari, l'80 per cento dei quali (320 milioni di euro) saranno distribuiti in base alla popolazione, mentre il rimanente 20 per cento (80 milioni di euro) sarà distribuito nelle città dove ci sono più poveri, individuate secondo un parametro definito dal rapporto dato dalla distanza fra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale, calcolati in base all'anno di imposta 2017.

I Comuni potranno aprire appositi conti correnti bancari per raccogliere eventuali donazioni da aggiungere alle misure urgenti di solidarietà alimentare previste dall'ordinanza firmata da Borrelli. Il Governo ha inoltre fatto richiesta alle catene della grande distribuzione di incrementare i buoni spesa, mettendo a disposizione un ulteriore buono sconto.

Richiesta che, al momento, è stata accolta da Conad e Coop.

Tali aiuti alimentari, ha precisato il capo della Protezione Civile, costituiscono una misura temporanea utile a tamponare l'emergenza evidenziata dalle fasce più svantaggiate della popolazione fino a quando non saranno pienamente operativi i sostegni previsti dal decreto Cura Italia, vale a dire il pagamento della Cig e i 600 euro per i lavoratori autonomi.

Come avverrà la distribuzione dei buoni spesa e dei pacchi alimentari

Le risorse assegnate ad ogni singolo Comune potranno essere impiegate per l'acquisto di:

  • buoni spesa utilizzabili per l'acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell'elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale;
  • generi alimentari o prodotti di prima necessità.

Per l'acquisto e la distribuzione dei beni, i Comuni potranno avvalersi degli enti del Terzo Settore, mentre saranno i servizi sociali ad individuare i nuclei familiari beneficiari dell'aiuto tra quelli maggiormente esposti agli effetti economici causati dall'epidemia di Coronavirus e tra quelli in stato di bisogno, dando priorità a quelli non già assegnatari di sostegno pubblico.

Tra i punti di distribuzione potrebbero essere inserite organizzazioni che già prestano assistenza alle persone in difficoltà, come Caritas, comunità di Sant'Egidio e Croce rossa, le cui scorte di cui già dispongono verranno integrate con quelle fornite dal Comune.