Romano Prodi ha firmato un editoriale apparso su Il Messaggero di questa domenica 17 maggio con cui ha analizzato la situazione italiana attuale e futura dopo l'emergenza sanitaria.
L'ex presidente del Consiglio ha posto l'accento sul fatto che l'Italia, a fronte di una minore crescita rispetto a tutti gli altri stimata fino a qualche settimana fa, adesso si deve fare i conti con una caduta più rovinosa in rapporto ad altre nazioni. Secondo lo storico esponente del centro-sinistra, adesso occorre profondere il massimo sforzo affinché l'economia italiana si metta in marcia prima degli altri.
Prodi analizza le misure del governo Conte
Il governo sta fronteggiando la crisi economica con una serie di strade tracciate, l'ultima delle quali è descritta dal Decreto Rilancio. Quasi 55 miliardi di spesa rappresentano un'azione che non ha soddisfatto tutti, a riguardo però Prodi ha detto: "Queste risorse sono tante e, soprattutto, non possono essere di più".
A essere colpiti dalla crisi sono stati praticamente tutti i settori e i segmenti sociali: dalle famiglie alle grandi imprese. Secondo Prodi "non si potevano accontentare tutti, anche se qualche maggiore equità non avrebbe guastato. Non è ad esempio facile capire perché l’esenzione dall’Irap sia uguale per tutte le imprese, comprese quelle che hanno guadagnato da questa crisi".
Il risparmio delle famiglie per Prodi è una risorsa
Romano Prodi ha invitato l'Italia a evitare errori banali. Uno di questi, a suo avviso, sarebbe quello di non accettare il Mes. Secondo l'ex presidente della Commissione Europea si tratta di uno strumento che, senza condizioni e con tassi vicino allo zero, diventa un'opportunità da sfruttare.
Prodi, nell'ambito di una serie di idee che potrebbero riattivare in maniera considerevole l'economia italiana, fissa la propria attenzione su una peculiarità del tessuto economico italiano: il risparmio delle famiglie, tra i maggiori del mondo. L'obiettivo, a suo avviso, deve essere quello di "attivare la domanda". In particolare ha evidenziato: "Giacciono in banca quasi 1.800 miliardi di liquidi e le famiglie hanno speso, in questi mesi di isolamento, venti miliardi in meno.
Questo denaro deve essere messo in circolo con tutta la velocità possibile, accelerando e incentivando la spesa dei consumatori".
In sostanza. per Prodi. questo un tempo in cui "non possiamo più dire che andrà tutto bene, ma in cui dobbiamo fare in modo che le cose vadano bene". L'incentivo ai consumi è dunque una delle strade tracciate dal "Professore", soprattutto dopo una fase in cui l'isolamento, dovuto a cause di forza maggiore, ha anche impedito di spendere a chi avrebbe potuto.