A partire dal 1° gennaio 2021 le Pmi (piccole e medie imprese), che sono attualmente collegate in bassa tensione, dovranno uscire dal servizio di maggior tutela per entrare nel mercato libero. Le famiglie e le microimprese, invece, avranno un anno in più per effettuare il passaggio.

In vista di questa transizione l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) ha pubblicato un documento - in consultazione fino al 24 luglio - con la finalità di delineare le modalità più appropriate per il transito definitivo al mercato libero.

Cosa cambierà a partire dal 1° gennaio 2021

L’Arera ha previsto, nel documento in consultazione, che dal 1° gennaio 2021 verrà conferito provvisoriamente (per non oltre sei mesi) agli attuali esercenti la maggior tutela.

Questa prestazione dovrà essere erogata alle condizioni economiche stabilite dall’ente sulla base di criteri specifici per evitare rapide variazioni del prezzo applicato all’utente finale. Terminato questo periodo di transizione, entreranno in scena gli operatori selezionati mediante apposita gara (assegnazione a regime).

Le date differenti del passaggio a tutele graduali per Pmi e micro-imprese

Per le Pmi collegate in bassa tensione, che non hanno un contratto di fornitura del mercato libero, il servizio a tutele graduali verrà attivato dal 1° gennaio 2021.

Rientreranno in questa fascia le aziende con un minimo di dieci dipendenti (e un massimo di 50) e con un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro.

Mentre le micro-imprese potranno continuare a usufruire della maggior tutela fino al 1° gennaio 2022. Dopo questa data, anche per questa tipologia di attività (con meno di dieci dipendenti, fatturato annuo sotto i due milioni di euro e potenza impegnata fino a 15 kilowatt) avverrà il passaggio al servizio a tutele graduali.

Cosa avverrà nei sei mesi prima delle gare di assegnazione e dopo

Durante il periodo di transizione di sei mesi, i gestori esercenti la maggior tutela forniranno energia elettrica agli utenti finali che non possiedono un contratto nel mercato libero, che insistono sull’area territoriale di loro copertura. I gestori, in questa fase, dovranno approvvigionandosi in maniera diretta all’Acquirente Unico.

Mentre nel periodo successivo, l’Autorità ha predisposto che gli esercenti (risultati assegnatari) potranno ricoprire sia il ruolo di approvvigionamento che quello relativo alla commercializzazione dell’energia elettrica.

Nel periodo di transizione, le condizioni economiche saranno simili a quelle del servizio di maggior tutela, e i costi di approvvigionamento verranno stabiliti in riferimento ai prezzi a consuntivo del mercato all’ingrosso (quindi, saranno sostanzialmente simile a quelli odierni). Mentre nella fase di assegnazione a regime, le condizioni economiche risulteranno simili alle offerte provenienti dalle procedure concorsuali.

Gli aspetti contrattuali e come si svolgeranno le gare

Gli aspetti contrattuali durante i sei mesi di transizione saranno uguali a quelli previsti per la fase a regime. Inoltre, verranno stabiliti anche degli specifici obblighi di informazione da fornire agli utenti finali (es. costi, modalità di cambio del fornitore, e motivo dell’attivazione del servizio). Il monitoraggio dell’Arera - secondo quanto annunciato - sarà costante.

L’Autorità, nel documento posto in consultazione, ha indicato di voler ricorrere alla tipologia delle aste a doppio turno. In questo modo, il servizio a tutele graduali verrà assegnato per diverse aree territoriali (determinate dall’Arera stessa). L’operatore che si aggiudicherà l’asta sarà quello che offrirà il prezzo più basso. Potranno partecipare a queste gare sia gli operatori del mercato libero, sia quelli della maggior tutela. Tutti gli operatori dovranno, inoltre, garantire solidità economica e finanziaria.