Esistere o non esistere? Sembra questo il dibattito tornato alla luce in questi giorni circa la vita delle banconote da 500 euro. In effetti, sono iniziati proprio in questi giorni i lavori di preparazione ai negoziati informali che interverranno tra la Commissione europea, il Consiglio europeo e il Parlamento europeo in merito al pacchetto delle norme anti-riciclaggio che erano state avanzate lo scorso luglio dalla stessa Commissione che a tale epoca aveva annunciato anche la nascita della Autorità europea anti-riciclaggio. Tra i temi che saranno in discussione in questi negoziati, i principali saranno sicuramente:

  • il tetto alla circolazione del contante;
  • il ruolo da assegnare all’Autorità europea anti riciclaggio;
  • la discussione del documento denominato position paper di cui sono stati firmatari cinque stati dell’Unione nel quale richiedono appunto l’eliminazione delle banconote da 500 euro.

Ma procediamo con ordine.

Ruolo da assegnare all’autorità europea anti-riciclaggio

Riguardo al punto le posizioni che si contrappongono riguardo il ruolo della Autorità è quella di configurarla come un semplice ente di monitoraggio o al contrario strutturarla come un organo con compiti di vigilanza attiva. Su questa ultima posizione sembra di fatto spingere più l’Italia, che tra l’altro preme anche perché la sede dell’Autorità stessa sia insediata nella città di Milano.

Il tetto alla circolazione del contante

Riguardo il secondo punto, la questione annosa circa il dibattito sul limite della circolazione del contante è ancora nel vivo proprio perché si frappongono diverse posizioni. Ad oggi in Europa, il limite massimo per la circolazione dei contanti stabilito dalla Commissione è di 10.000 euro, ma è comunque data facoltà a ciascun paese di adottare misure più stringenti se ritenuto opportuno.

Un esempio tra tutti, in Italia ad oggi già il limite massimo fissato per la circolazione del contante è di 2.000 euro, ben al di sotto del tetto massimo stabilito dalla Commissione.

Riguardo l’argomento ci sono posizioni contrastanti perché proprio i cinque paesi firmatari del position paper Italia, Francia, Spagna, Belgio e Olanda, chiedono che tale soglia venga spostata da 10.000 euro a 5.000 euro.

Ancora una volta spicca tra tutti i cinque stati la posizione più intransigente dell’Italia che si è mossa prima delle altre nazioni nella promozione dei pagamenti digitali.

Banconota da 500 euro: position paper

Sul terzo punto poi, effettivamente la questione è più delicata. Già nel lontano 2010 la Serious Organised Crime Agency scoprì che circa il 90% delle banconote da 500 euro che circolava in UK erano nelle mani delle organizzazioni criminali, ragion per cui gli uffici di cambio smisero di distribuirle.

Successivamente la Banca Centrale Europea, il 1° gennaio del 2019, aveva smesso di stamparne di nuove perché aveva convenuto che l’alto valore favoriva l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco da parte delle stesse organizzazioni. Pur non essendo più stampate, le banconote continuano ad avere valore legale e come tale possono essere portate presso gli istituti di credito e cambiate con banconote di taglio più piccolo. Nel position paper i cinque stati firmatari hanno documentato che al febbraio 2021, le banconote da 500 euro in circolazione erano ancora 400 milioni per un controvalore di 200 miliardi.

Una cifra esorbitante se si considera che il controvalore complessivo del denaro in circolazione (banconote più monete) ad agosto ammontava a 1500 miliardi.

Ecco perché i cinque stati chiedono alla Commissione all’interno del position paper "di impegnarsi con la Banca Centrale Europea per prendere in considerazione ulteriori passi in merito alla banconota da 500 euro, compresa l’introduzione di un’eliminazione graduale per consentire la progressiva conversione da parte del pubblico in banconote di taglio più piccolo sotto la supervisione delle banche e delle banche centrali".