È ormai imminente la fine del mercato tutelato e il passaggio al mercato libero per l'elettricità utilizzata dai condomìni nelle parti comuni come ascensori, luci scala o illuminazione nei cortili.

Dal 1° gennaio 2023, infatti, i condomìni non potranno più usufruire del mercato di maggiore tutela della luce per le parti comuni; altrettanto, accadrà per le micro-imprese con potenza fino a 15 kw, per le quali scatta il passaggio al libero mercato dell'elettricità.

ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e Ambiente) ha, in ogni caso, previsto una distinzione tra "clienti domestici" e "clienti in bassa tensione o altri usi".

La stessa autorità amministrativa, si occupa non solo dei mercati riguardanti l’energia, ma anche di quelli riguardanti il gas naturale e le reti idriche.

A differenza del mercato tutelato, i cui prezzi e condizioni contrattuali sono definiti ora mensilmente (prima era trimestrale) dall'Arera sulla base dell’andamento del mercato e del prezzo delle materie prime, il mercato libero è regolato dalle società elettriche le quali, in concorrenza fra loro, propongono diverse soluzioni contrattuali ai consumatori.

Un ente operante nel mercato libero dell'energia può in ogni caso operare anche nel mercato tutelato con altra ragione sociale.

Le proteste dei consumatori

Le novità in materia hanno procurato non poche proteste tra i consumatori (tra cui Cna, Confartigianato, Federconsumatori) i quali hanno chiesto la proroga al blocco del mercato tutelato della luce almeno fino al gennaio 2024.

Il responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori, Marco Vignola, ha definito la suddetta equiparazione dei condomini alle micro-imprese: "Una disparità di trattamento illegittima, assurda e inspiegabile tra chi abita in una villa e chi abita in una palazzina, che chiediamo di correggere immediatamente sia al Governo che ad Arera, insieme al rinvio della fine tutela del gas".

Assoutenti, associazione a tutela dei consumatori, ha elaborato gli ultimi dati pubblicati da Arera sulle offerte al pubblico praticate dalle società energetiche e ha riportato costi “sensibilmente” più alti sul mercato libero rispetto a quello tutelato.

Una famiglia, spiega Assoutenti, che attiva oggi un contratto a prezzo bloccato (le tariffe di luce e gas risultano fissate per un determinato periodo di tempo) sul mercato libero “si ritrova a dover affrontare una bolletta media che, per il gas, raggiunge quota 5.077 euro annui. La differenza di spesa con il mercato tutelato è di 3.173 euro."