Sono in arrivo nella conversione del decreto "Aiuti quater" alcune soluzioni che il governo ha intenzione di adottare per sbloccare le cessioni dei crediti di imposta dei bonus e superbonus edilizi. La prima misura andrebbe ad arginare le difficoltà delle imprese edili che hanno effettuato lavori concedendo lo sconto in fattura e, dunque, generando crediti di imposta sul superbonus, molti dei quali sono rimasti incagliati. Per queste imprese, la soluzione che il governo guidato da Giorgia Meloni propone è uno schema di prestito pubblico, gestito da Sace, simile a quello adottato nelle fasi della pandemia.

L'altra soluzione per lo sblocco dei crediti di imposta riguarda un'ulteriore cessione a vantaggio delle banche che, in questo modo, potranno ottimizzare i bonus che hanno nel cassetto e che non riescono a smaltire, offrendo agli operatori di Affari e Finanza nuovi e ulteriori possibilità di vendita dei crediti.

Superbonus 110%, per lo sblocco dei crediti generati da sconto in fattura la cessione del bonus avviene tramite prestiti

È allo studio uno strumento per ridare liquidità alle imprese che hanno concesso sconti in fattura su interventi edilizi rientranti nei vari bonus e nel superbonus 110%, riavviando il mercato della cessione dei crediti. Il modello è quello di un prestito agevolato a garanzia pubblica di Sace, sul quale il governo guidato da Giorgia Meloni punterebbe molto per sbloccare i crediti rimasti incagliati.

Infatti, la proposta è di provenienza governativa e potrebbe essere presentata già nella giornata di oggi, 14 dicembre, in Commissione Bilancio al Senato. Le imprese che hanno concesso sconti in fattura, accumulando crediti di imposta che ad oggi non riescono a cedere, potranno richiedere un prestito agevolato del valore dei crediti stessi recuperando liquidità.

I crediti potranno essere oggetto di detrazione fiscale annuale mediante modello F24 permettendo alle imprese, in questo modo, di ripagare il prestito ottenuto nel frattempo.

Bonus, i crediti incagliati potrebbero diventare prestiti agevolati alle imprese: ecco le ultime novità

Sul prestito agevolato che Sace garantirebbe a favore delle imprese creditrici di bonus e superbonus edilizi, si dovrebbe procedere secondo il modello già adottato in pandemia.

Ovvero, si tratterebbe di prestiti della durata di cinque anni, da rimborsare al valore del 20% all'anno. Con questo meccanismo non verrebbe intaccato il modello dei crediti dei bonus edilizi che rimarrebbe invariato rispetto al passato. Tuttavia, come sottolineato dall'Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) il problema delle imprese potrebbe ripresentarsi nel caso in cui non avessero capienza fiscale a sufficienza per poter smaltire i crediti accumulati. In questa situazione, il meccanismo dei prestiti sui crediti d'imposta farebbe registrare dei passaggi a vuoto nel corso degli anni, col risultato che persisterebbe, come unica soluzione per le imprese, quella della cessione dei crediti.

Superbonus, in arrivo un'ulteriore cessione dei crediti delle banche per ampliare il mercato dei bonus

Lo sblocco dei crediti legati ai bonus e superbonus edilizi rappresenta, in ogni modo, il problema principale degli operatori e delle banche. Fatta questa premessa, l'ulteriore soluzione per chi deve vendere i crediti dei bonus alla quale dovrebbe arrivare il governo di Giorgia Meloni è quella di un ulteriore passaggio, ovvero una cessione dei crediti in più, all'interno delle banche e dei gruppi bancari, per liberare spazio fiscale e avere qualche margine in più per acquistare nuovi crediti di imposta. Nello specifico, la proposta andrebbe ad allargare il numero di cessioni dei crediti in ambiente controllato (due cessioni, che si riducono a una nel momento in cui le banche devono considerare anche l'operazione di acquisto dei crediti) con un'ulteriore operazione di vendita. In questo modo, per le banche sarebbe più agevole arrivare alla vendita dei bonus rendendo più snelle le procedure di acquisto di ulteriori bonus dagli operatori di affari e finanza.