La Federal Trade Commission, assieme a 17 Stati, ha avviato un'azione legale contro Amazon, il colosso dell'e-commerce fondato da Jeff Bezos nel 1994, accusandola di proteggere illegalmente il suo monopolio in vari comparti della vendita al dettaglio online, privilegiando i propri servizi a svantaggio dei commercianti indipendenti che si servono della piattaforma. Stando al pull di accuse, Amazon avrebbe impedito loro di offrire prezzi più contenuti su altre piattaforme 'costringendoli' ad impiegare il proprio servizio di spedizione, pena l'esclusione dal servizio 'prime'.
Una condotta del genere avrebbe generato un'impennata dei prezzi con conseguenze dunque tutte a carico dei consumatori finali.
Le accuse
“La causa odierna mira a chiedere conto ad Amazon di queste pratiche monopolistiche e a rispristinare la promessa ormai perduta di una concorrenza libera e leale”, ha dichiarato il numero uno della Ftc Lina Khan.
L’indagine ha avuto origine nel 2019 con l'intento di analizzare il controllo esercitato dalla piattaforma sui venditori, che avrebbe condotto i concorrenti ad una sorta di guerra di prezzi punitiva. Un dominio che avrebbe consentito al gruppo da 1,3 trilioni di dollari - che vanta più di un milione di dipendenti - di instaurare nel mercato un regime di monopolio sempre più forte anche grazie all'espansione in diversi altri comparti: Amazon ha infatti acquistato la catena di ambulatori One Medical oltre allo studio cinematografico Metro-Goldwyn Mayer, ottenendo una cospicua partecipazione nel franchise di James Bond.
A tutto questo si aggiunge l'ingresso nell'universo dei videogiochi, oltre al servizio di contenuti video online (Prime video) in grado di rivaleggiare con un mostro sacro del settore come Netflix.
Il pull di prodotti e servizi forniti da Amazon appare così enorme, il tutto in combinato a tempi da consegna da record e ad una politica dei rimborsi e dei resi che non ha praticamente eguali ha contribuito a creare lo stato di cose contro cui oggi il sistema che tutela il regime pluralistico si ribella.
La difesa di Amazon
"Se la Federal Trade Commission dovesse prevalere, il risultato sarebbe un minor numero di prodotti tra cui scegliere, prezzi più alti, consegne più lente per i consumatori e un minor numero di soluzioni per le piccole imprese: l'opposto delle finalità per la quale la legge antitrust è stata concepita. L'azione legale presentata oggi dalla Ftc è sbagliata dal punto di vista fattuale e legale e siamo pronti a far valere le nostre ragioni in tribunale" si legge in una nota diffusa da Amazon stessa a commento dell'accusa formulata dall'Ftc.
Il colosso si è detto insomma certo di come l'Antitrust finirà per penalizzare quegli stessi soggetti che attraverso l'azione legale mossa vorrebbe in realtà salvaguardare. I 17 stati e la Federal Trade Commission non hanno specificato come vorrebbero si risolvesse la disputa legale. Secondo alcuni analisti le soluzioni sono due: o suddividere l'azienda in più parti o costringerla a cambiare modello di business.