Finito l'incantesimo post-elettorale il governo appena insediato in Grecia dovrà assorbire il colpo e trovare una soluzione in risposta alla decisione della Banca Centrale Europea di bloccare i finanziamenti al paese. Il mercato ha reagito con un crollo immediato e si è assistito all'aumento degli interessi per i titoli di stato greci, che nei giorni successivi alle elezioni generali, dopo la vittoria del partito Syriza, erano invece diventati appetibili.
Rinegoziare il debito
La Banca Centrale Europea ha annunciato ieri sera che il debito pubblico della Grecia non è più una garanzia per il finanziamento.
Sembra abbastanza logico considerando che, da quando è cominciata la campagna elettorale, il premier Alexis Tsipras e il ministro delle finanze, Yanis Varufakis, hanno ribadito più volte la determinazione nel rinegoziare l'accordo con la Bce, il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea.
Spread alle stelle
Lo spread della Grecia è schizzato a 1006 punti, ieri sera è risceso a 931, ma rimane comunque molto alto, nonostante il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, abbia lasciato aperto uno spiraglio: la possibilità di usufruire di finanziamenti di emergenza, più costosi e restrittivi, che sono peraltro già stati richiesti già da tre banche greche.
Partiti Radicali
Per gli analisti della banca internazionale Barclays, "l'accordo tra il governo greco e l'Unione Europea continua a esserci, ma la possibilità di un'uscita della Grecia dalla zona euro è chiaramente più alta adesso rispetto al 2012".
"L'auge di partiti radicali in Europa, come ad esempio Podemos in Spagna - hanno spiegato - non lascia margine di indulgenza per i politici europei in confronto alle esigenze greche".
Mantenere la calma
La reazione del governo greco punta, ad ogni modo, a mantenere la calma. Il ministro Varufakis sostiene che la decisione della Bce non condurrà necessariamente a uno sviluppo negativo delle finanze greche.
Rimane però il fatto che i nuovi prestiti hanno un costo dello 1,55%, mentre quelli precedenti erano dello 0,05%.
La Germania dice no
Dopo un tour europeo che lo ha portato in Francia, Regno Unito e Italia. tra abbracci, sorrisi e strette di mano, Varufakis dovrà superare oggi la prova più dura: l'incontro con il collega Wolfgang Schäuble, ministero delle finanze tedesco.
Il rischio di ricevere risposte negative alle richieste che Varufakis avanzerà alla Germania è alto, ma il ministro greco è determinato a insistere. Per salvare i greci della crisi il nuovo governo punta a uno scioglimento della troika (Unione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale), all'annullamento o alla riconversione dei pagamenti e alle nuove riforme anti-austerità annunciate da Tsipras e dai suoi ministri. I punti che suscitano la maggiore opposizione da parte dei tedeschi sono soprattutto l'aumento dello stipendio minimo, la paralizzazione delle privatizzazione, l'assunzione di impiegati licenziati e il pagamento della tredicesima ai pensionati. Già nel 2014, Angela Merkel aveva affermato: "Non incontrerò Tsipras perché è un piantagrane e un interlocutore indesiderato".
La Grecia del futuro
Il giornalista Dimitri Deliolanes, da 30 anni corrispondente della ERT (Radiotelevisione pubblica greca), ha incontrato più volte Alexis Tsipras e dalle loro conversazioni è nato un libro: "La sfida di Atene" (Fandango Libri, 2015), in cui Tsipras racconta i suoi sogni e i suoi progetti per permettere alla Grecia di uscire dalla crisi. Da questo volume emerge la volontà del nuovo premier di mantenere la Grecia all'interno dell'eurozona e lil desiderio di un cambiamento di Atene, che porterà al rinnovamento dell'Europa. Tsipras, insieme a Deliolanes, fa un bilancio dei fallimenti del leader socialista Andreas Papandreou e della tormentata storia della guerra civile, un ritratto insomma della Grecia del passato, della Grecia di oggi, ma soprattutto di quella che potrà essere la Grecia del futuro.