Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha dichiarato ieri di voler proporre all'Europa un nuovo contratto da pianificare entro il mese di giugno. L'ha anticipato in un breve incontro con Pier Carlo Padoan mentre oggi presenterà il piano a Francoforte a Mario Draghi prima d'essere esaminato giovedì da Wolfgang Schauble, ministro delle Finanze tedesco. L'intenzione del governo di Syriza-Anel è di chiedere all'Ue la garanzia dei finanziamenti fino all'estate: in cambio il governo greco non prenderà alcuna iniziativa unilaterale e manterrà il bilancio dello Stato in attivo.
La prossima proposta di Atene sarà quella di farsi consegnare dalla Bce i 2 miliardi di ricavi di Eurotower sui bond greci e di ricevere l'autorizzazione ad emettere nuovi titoli di Stato al più presto.
Varoufakis chiederà a Padoan di sostenere questo suo progetto e se la parola "taglio" a qualcuno non piace si può sempre chiamare conversione del debito greco in buoni. Soltanto crescendo la Grecia potrà saldare il suo debito al più presto. Quello che vuole il ministro delle Finanze greco è "ripagare i creditori fino all'ultimo euro". Apprezza molto Schauble, lo definisce "intellettuale, concreto ed europeista" ed è convinto che comprenderà le sue proposte. Chiede all'Europa sei mesi promettendo il ritorno dei capitali: in fondo, se la Grecia fallisse nessuno potrebbe riscuotere il suo credito.
Col suo look più sobrio del solito, seppure senza cravatta, ieri nel suo incontro con Padoan sembrava un giocatore di poker che sta per giocarsi tutto nella partita decisiva. Ha chiesto quattro, massimo sei settimane per organizzare il piano di governo e tempo fino a giugno mentre 3 delle 4 maggiori banche greche hanno chiesto assistenza alla Banca centrale di Atene visto che nell'arco di 4 settimane sono usciti più di 10 miliardi di euro di capitali.
Varoufakis intende rispettare gli impegni con l'Europa e nega l'accusa che tali impegni siano già stati violati col blocco delle privatizzazioni pianificate dal governo Samaras. La prossima settimana presenterà il programma al Parlamento: quello che vuole davvero è riformare la burocrazia, lottare contro la corruzione e l'evasione.
Tutto quello che chiede è tempo, che non coincide con quello concesso dai mercati. Senza l'intervento della Banca Centrale Europea può esserci solo un avvitamento nella crisi finanziaria e solo la Germania ha un credito di 10 miliardi di euro. Il consiglio di Francoforte discuterà oggi della proposta dell'esperto economista Varoufakis racchiusa in due semplici parole: crescita e investimenti.