Tensione alle stelle a Barcellona: nella mattinata di mercoledì infatti la Guardia Civil ha fatto irruzione nella sede del governo catalano, arrestando 14 persone, tra cui 10 alti funzionari, compreso il braccio destro del Primo ministro.
Il blitz: ecco perché
La retata della polizia spagnola era volta a fermare una volta per tutte la possibilità che il primo ottobre prossimo si tenesse un referendum sull'Indipendenza della catalogna. Il governo centrale di Madrid ha infatti posto il veto su questa eventualità, scatenando le ire del presidente catalano Carles Puigdemont, che ha comunque indetto una consultazione per l'inizio del mese prossimo.
Perché i catalani chiedono l'indipendenza?
Le rimostranze della Catalogna vengono da anni di battaglie: in primo luogo gli abitanti della Catalogna lamentano anni di soprusi in cui gli Spagnoli hanno imposto sulla popolazione i loro retaggi culturali, compresa la lingua, il Castigliano, che prende per l'appunto il nome dalla regione la cui capitale è Madrid, Castilla y Leon. Col passare degli anni la lotta si è intensificata e, complici i referendum per l'Indipendenza della Scozia e per l'uscita del Regno Unito, il governo di Barcellona ha iniziato a chiedere con forza sempre più crescente una consultazione popolare, dall'alto della forte crescita economica della regione negli ultimi anni.
Le paure del governo centrale
Madrid dal canto suo, teme che il referendum possa portare ad una scissione della Catalogna, ma soprattutto che questo possa portare a galla le volontà indipendentiste di Paesi Baschi e Andalusia, arrivando ad una frammentazione della Spagna, che tornerebbe dunque indietro di secoli e secoli.
Il ruolo del popolo catalano
Le persone vogliono l'indipendenza, la esigono.
E si appellano al diritto di autodeterminazione dei popoli sancito dalle Nazioni Unite. I problemi rimangono tantissimi, ma intanto le manifestazioni di piazza, che si sono susseguite soprattutto dopo il blitz della Guardia Civil, stanno continuando a causare problemi anche al governo centrale, con il Premier Rajoy che si è rallegrato per l'operazione in parlamento, mentre il movimento d'opposizione Podemos ha paventato l'ipotesi di tornare ad avere in carcere gli oppositori politici, come ai tempi della dittatura di Francisco Franco.
E l'Unione Europea?
L'UE ancora non ha formalmente preso posizione sulla questione, ma difficilmente sposerà la causa di un popolo che cerca da anni di autodeterminarsi senza riuscire ad ottenere la tanto agognata libertà da un Governo centrale che oggi appare più assoluto ed opprimente che mai.