Alta tensione tra Francia e Italia. La crisi diplomatica tra i due Paesi è cominciata quando cinque doganieri francesi sono entrati in un centro di appoggio agli immigrati nella stazione ferroviaria di Bardonecchia, al nordest dell’Italia, al confine con la Francia. Secondo l’associazione Rainbow4Africa, “uomini della guardia di confine francese sono entrati armati nella sala della stazione di Bardonecchia dove operano i volontari dell’associazione, i mediatori culturali e gli avvocati di Associazione Studi Giuridici Immigrazione”. La notizia è stata confermata dall’organizzazione sulla pagina Facebook.

La versione di Rainbow4Africa

Secondo le autorità francesi, gli agenti francesi volevano accompagnare un migrante fermato perché potesse andare in bagno e fare il test di controllo dell’urina. Tuttavia, l’ingresso degli agenti è avvenuto senza il consenso dei volontari, anche se solo loro possono avere accesso in quella struttura. Immediatamente sono stati informati il prefetto di Torino, Renato Saccone, e l'assessore regionale alle pari opportunità, Monica Cerutti. In quella struttura di Rainbow4Africa sono assistiti i migranti respinti nella frontiera francese e quelli che cercano di entrare nel Paese. Il presidente di Rainbow4Africa, Paolo Narcisi, ha aggiunto che ritiene quanto accaduto è un atto di ignobile provocazione.

Una Nazione sorella

L’Italia ha deciso di convocare all’ambasciatore francese, Christian Masset, per avere spiegazioni di quanto è successo. La Francia ha deciso di sospendere i controlli nella frontiera. Gérald Darmanin, ministro dei Conti Pubblici, ha chiesto ai doganieri di non fare nulla fuori dalla legge e di sospendere il funzionamento dell’accordo con l’Italia in attesa della sua visita in Italia.

“Se c’è bisogno di rivedere l’accordo – ha aggiunto il ministro durante una trasmissione chiamata Grand jury di Lci-Rtl-Le Figaro, lo farò. Per noi l’Italia è come una sorella”.

L’indagine della Procura di Torino

Darmanin, responsabile del dicastero che amministra gli affari doganali, ha però anticipato che non chiederà scuse per quanto è successo a Bardonecchia.

Il governo francese insiste che i fatti sono accaduto in un treno di alta velocità tra Parigi e Milano quando, per sospetti di trasporto di stupefacenti su un immigrato con residenza in Italia, hanno chiesto di realizzare un test sull’individuo.

A differenza di altre occasioni, gli agenti non hanno lasciato i migranti davanti alla struttura di accoglienza ma sono entrati nella stazione di Bardonecchia facendo vedere le loro armi, secondo alcuni testimonianze. L’azione ha provocato reazioni in Italia per essere considerata un’irruzione illegale. La Procura di Torino ha aperto un’indagine per chiarire il fatto.

La reazione dei partiti in Italia

“Si tratta di un’inaccettabile violazione della sovranità italiana da parte delle autorità francesi.

Gli agenti della dogana francese hanno fatto irruzione, con armi, nella stazione di Bardonecchia durante un’operazione anti immigrazione. Così si è ridotta l`Italia dopo sei anni di governi asserviti alle cancellerie straniere. È per questo che il partito Fratelli d’Italia chiede che l’ambasciatore francese in Italia sia immediatamente convocato dalla Farnesina per chiarire questo ennesimo gravissimo atto contro l’Italia", ha scritto il leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Anche per il leader del Movimento 5 Stelle è un bene che l’ambasciatore della Francia sia stato convocato dalla Farnesina per chiarire quello che è successo, mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, ha detto che sarebbe il caso di espellere i diplomatici francese.

“Non abbiamo bisogno di prendere lezioni dalla Germania o dalla Francia – ha aggiunto Salvini -. I nostri confini li controlliamo noi”. Per il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina "i fatti di Bardonecchia sono molto gravi. Così di certo non si fa la nuova Europa".