La Francia sostiene di avere ragione su quanto è accaduto nella frontiera con l’Italia. Secondo un comunicato del ministro dei Conti pubblici della Francia, Gerald Darmanin, gli agenti francesi che sono entrati a Bardonecchia in un’operazione speciale, hanno svolto il loro compito con totale responsabilità. In un comunicato speciale, il ministro sostiene che “ al fine di evitare qualsiasi incidente che si possa presentare, la Francia si mantiene a disposizione delle autorità in Italia per dare spiegazioni sul piano giuridico e logistico per i quali i doganieri sono entrati in Italia il linea all’accordo sul controllo delle frontiere, in vigore dall’anno 1990”.
Il caso di Bardonecchia si riferisce ad una squadra di doganieri ferroviari che lavorava a Modane sul TGV Parigi-Milano ed è entrato in territorio italiano. Secondo il documento del ministero francese, “gli agenti hanno avuto sospetti che un uomo nigeriano residente in Italia trasportava stupefacenti. Così, in applicazione dell'articolo 60bis del codice delle dogane, sono entrati in atto e hanno chiesto all’individuo un test dell’urina. Lui ha accettato. Gli agenti hanno aspettato l’arrivo del treno a Bardonecchia per l’applicazione della norma. Gli agenti volevano avere accesso ai sanitari”.