La nascita del nuovo Bonus bebè 2015 voluto dal governo Renzi ha ricevuto finalmente una formulazione precisa: la nuova agevolazione per le famiglie è infatti inserita nella legge di stabilità che proprio nelle ultime ore ha ricevuto l'ok da parte della Ragioneria dello Stato. Ora il testo "bollinato" passa all'esame del Quirinale. Ma intanto si chiariscono molti dubbi dei genitori (o aspiranti tali) italiani, dopo alcuni giorni di incertezza dovuti ad un tira e molla interno al governo. Vediamo quindi requisiti e dettagli, accennando ancora alle polemiche politiche sorte in merito al Bonus bebè 2015.

Bonus bebè 2015 in legge stabilità del governo Renzi: requisiti e importo

Il nuovo Bonus bebè verrà garantito a tutti i bambini nati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Il bonus spetterà, chiariscono gli ultimi tweet del Tesoro, alle famiglie il cui reddito lordo cumulato non superi i 90 mila euro annui. L'importo sarà di 80 euro erogati mensilmente ai genitori. Smentite quindi le ipotesi sia di un tetto molto più basso (si era parlato di Isee inferiore a 30 mila euro) sia di un'erogazione in unica soluzione, emersa nelle ultime ore. Il bonus spetterà anche per i figli adottati e a tutti i residenti in Italia, anche se non cittadini italiani; potrà essere cumulabile con i famosi "altri" 80 euro di Renzi, le detrazioni in busta paga per i lavoratori.

Le coperture economiche per il Bonus bebè 2015, quindi, riguarderanno il quinquennio 2015-2020. Intanto continuano le polemiche politiche in merito alla nuova agevolazione. Dopo Sel e la Lega di Matteo Salvini, gli ultimi a schierarsi contro il bonus voluto (e annunciato platealmente) dal premier Matteo Renzi sono stati Filippo Civati e Susanna Camusso.

"Perché spendere 80 euro per tre anni - si chiede il parlamentare democratico in un intervento sul proprio blog- quando quelle risorse ingenti potrebbero essere investite per aprire asili nido? [...] L'investimento in asili nido è quello più redditizio per la società. Perché dà lavoro di qualità, perché riduce le disuguaglianze, perché estende un servizio che ora manca".

La Camusso, segretario Cgil, ha commentato: "Non so se l'intervento potrà essere coperto dal fondo previsto nella legge di stabilità e mi colpsce che non si decida mai una politica organica sulla povertà. Ci vedo anche il rischio che possa essere contraddittorio con il lavoro delle donne". Il dibattito continua. Cosa ne pensate della formulazione del nuovo Bonus bebè 2015? Dite la vostra lasciando un commento e, se volete rimanere aggiornati sul tema, potete cliccare il tasto "segui" sotto il titolo.