Il Tfr in busta paga, richiesto in via del tutto volontaria da parte del lavoratore, è una delle novità introdotte dal Governo Renzi per dare una spinta ai consumi grazie al fatto che così le famiglie avranno più soldi in cassa. Può accadere però che l'impresa non sia in grado temporaneamente di pagare il Tfr richiesto in busta dal lavoratore a causa di problemi legati ai flussi finanziari. Per ovviare a questo problema, a favore delle imprese che hanno meno di cinquanta dipendenti, c'è pronto un accordo quadro tra l'Associazione Bancaria Italiana (ABI), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed il Ministero delle Finanze.

Ne dà notizia il Mef nel precisare che le imprese potranno all'occorrenza, a copertura del pagamento del Tfr anticipato in busta paga, chiedere attraverso il sistema bancario un finanziamento a tasso agevolato. Questo perché, per quel che riguarda gli istituti di credito che aderiranno all'accordo quadro, i finanziamenti saranno erogati in forza alla garanzia pubblica. I periodi di paga per i quali si può accedere ai finanziamenti agevolati sono quelli che vanno dall'1 marzo del 2015 e fino al 30 giugno del 2018.

L'elenco delle banche aderenti all'accordo quadro sarà pubblicato sul sito Internet dell'Associazione Bancaria Italiana con gli istituti di credito che, tra l'altro, in via del tutto volontaria per i prestiti agevolati, con finalità di copertura dei pagamenti del Tfr in busta paga, potranno proporre ed offrire alle imprese delle condizioni migliorative rispetto a quelle fissate nell'accordo stesso.

Dopo aver aderito all'accordo quadro, attraverso l'ABI, l'istituto di credito entro trenta giorni sarà chiamato a renderlo operativo a favore delle imprese. Il rimborso del prestito, salvo i casi diversi che sono previsti dalla normativa applicabile, è previsto da parte del datore di lavoro in un'unica soluzione in data 30 ottobre del 2018. E' comunque prevista da parte del datore di lavoro la possibilità di chiedere in via volontaria l'estinzione anticipata del finanziamento.