Un provvedimento molto interessante ha terminato il suo iter attuativo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 20 agosto. SI tratta del frutto di un lavoro comune tra Consiglio dei Ministri, Protezione Civile e Regioni, lavoro che riguarda eventi atmosferici e calamità naturali avvenute dal 2013 ad oggi. Una delibera del Consiglio dei Ministri del 28 luglio scorso, a cui ha fatto seguito un insieme di ordinanze firmate dalla Protezione Civile di fatto trasformano le segnalazioni che i cittadini hanno fatto per danni ai propri immobili, di qualsiasi natura, causati da eventi atmosferici e idrogeologici, in richieste di contributo.
Proprio le ordinanze sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale e pertanto, l’iter è ufficialmente partito.
DI cosa si tratta?
Come dicevamo, dal 2013 ad oggi, nella nostra penisola, sono stati numerosi i comuni interessati da eventi particolarmente gravi di danneggiamenti ad immobili, causati da eventi imprevedibili e naturali. Di norma, in questi casi, il cittadino segnala i danni alle autorità competenti ed in molti casi, gli enti locali, quindi comuni, province e regioni, aprono stati di emergenza e di calamità con relative richieste di aiuto al Governo. A partire dal 2013, sono state 17 le regioni italiane ad avviare ben 40 stati di emergenza. Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio ha firmato le ordinanze di queste regioni così da poter sfruttare i fondi che il CDM ha messo a disposizione per queste emergenze.
I fondi naturalmente, sono ripartiti regione per regione e quindi in base alle ordinanze.
Come funziona questa misura di aiuto?
Le domande di accesso alle agevolazioni devono essere inoltrate entro il 30 settembre, cioè entro 40 giorni dalla pubblicazione delle ordinanze in Gazzetta Ufficiale. I contributi saranno erogati come finanziamento agevolato ma sarà a carico dello Stato l’onere della restituzione.
Il meccanismo rimarcherà quello del credito di imposta sperimentato per l’aiuto ai colpiti dagli eventi sismici di l’Aquila e dell’Emilia Romagna. Le erogazioni potranno coprire l’80% del valore della casa da ricostruire non necessariamente nello stesso luogo, ma anche delocalizzata. L’importo massimo comunque non potrà superare i 187.500 euro nel caso di abitazioni principali da ricostruire o 150.000 euro per le altre abitazioni, altri immobili o case da ristrutturare.
Per le ricostruzioni si prevedono anche erogazioni aggiuntive di 10.000 euro per la demolizione delle strutture ancora in piedi. Solo successivamente alle domande ed in caso di esito positivo delle istanza, i contributi verranno concessi e quindi sarà fatto partire il finanziamento. Naturalmente dopo le domande, saranno necessarie altre ordinanze, soprattutto quelle relative alla quantificazione delle domande ritenute finanziabili dai comuni.