Il Bonus Bebè è tra le misure più utilizzate ed importanti tra quelle che la normativa italiana riserva alle famiglie. L'incentivo alla natalità, nato per aiutare famiglie con particolari condizioni reddituali che vedono nascere un nuovo figlio o che ne adottano uno sarà attivo anche nel 2017. Il Bonus, nato nel 2015 infatti fu previsto in misura sperimentale fino al 31 dicembre 2017. La lotta alla diminuzione del numero delle nascite, che per il 2017, con la Legge di Bilancio appena entrata in vigore ha previsto altre forme di sostegno alle famiglie, lascia ben sperare in un proseguo della sperimentazione anche al 2018.

Per il nuovo anno, il Bonus Bebè è rimasto pressoché identico come struttura, ma è necessario chiarire i requisiti per ottenerlo, le modalità di presentazione della domanda e cosa devono fare quelli che già lo hanno percepito lo scorso anno e che devono rinnovarlo.

Beneficiari e requisiti

Per ogni figlio nato tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2017, la Legge di Bilancio 2015 stabilì la nascita di questo incentivo alla natalità. Il famoso Bonus Bebè è una erogazione mensile di 80 euro se il reddito della famiglia, o meglio l’indicatore ISEE della stessa, non superi i 25.000 euro annui. In parole povere, il Bonus è pari a 960 euro annui. Per le famiglie più disagiate, con un ISEE pari o inferiore, il bonus è raddoppiato, cioè 160 euro al mese, 1920 all’anno.

Per percepire il Bonus è necessario essere cittadini italiani, di uno Stato della UE o extracomunitario con permesso di soggiorno di lungo periodo o rifugiato politico. La durata del sussidio è di 36 mesi, cioè fino ai 3 anni del bambino e parte naturalmente dalla data di nascita. La misura si applica anche ai casi di adozione e naturalmente per questi, la data di nascita viene sostituita da quella di ingresso del bambino nel nucleo familiare, così come la data di termine è posticipata al terzo anno di ingresso in famiglia dell’adottato.

Domanda e rinnovo

La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dall’evento, sia esso il parto o l’avvenuta adozione. Per domande presentate in ritardo, cioè oltre i 3 mesi dalla nascita, non viene perso il diritto al bonus, ma l’erogazione partirà dalla data di presentazione dell’istanza e non da quella della nascita, pertanto si perderanno i mesi precedenti come sussidio.

La domanda va presentata all’Inps seguendo i canali telematici dell’Istituto, chiamando il Call Center INPS o presso professionisti abilitati quali Patronati o CAF. Il Bonus è erogato per figlio, pertanto per ogni nascita o adozione va presentata una istanza. Per parti multipli, il bonus è erogato in maniera identica per ciascun figlio.

La domanda va presentata una sola volta, pertanto non va ripetuta ogni anno. Se permangono le condizioni reddituali che hanno dato luogo all’accettazione dell’istanza, i soggetti beneficiari non dovranno presentare nuovamente domanda. Il Bonus verrà erogato in maniera continuativa sempre che venga rinnovato il modello ISEE che ricordiamo, scade ogni 15 gennaio.

In parole povere, le famiglie beneficiarie del Bonus Bebè nel 2016, se si trovano ancora nelle stesse condizioni dello scorso anno, cioè con redditi entro le soglie e con bambini entro i 3 anni di età o di avvenuta adozione, devono provvedere solo al rinnovo dell’ISEE. Sarà poi l’INPS a controllare l’ISEE in corso di validità ed i requisiti che consentano di continuare a percepire il Bonus.