Dopo tanti mesi passati a bocca asciutta e con lo spettro della siccità che aleggiava sulla nostra regione, la Liguria ha finalmente visto il primo vero, importante, episodio di maltempo dell'autunno 2017. Una saccatura proveniente dall'Atlantico ha infatti portato maltempo e temporali diffusi sul nostro territorio; alleviando, almeno in parte, la sete che stava attanagliando tutto il nord-ovest italiano.
Un guasto isolato, seppur importante, non sarebbe bastato a risolvere in via definitiva la drammatica situazione che un ottobre completamente privo di piogge aveva contribuito a creare.
Dalle ultime missioni modellistiche però inizia a intravedersi la luce. Da qualche giorno, infatti, i tre principali modelli di previsione matematica hanno inquadrato un notevole declino del campo di alta pressione che da mesi dominava la scena meteorologica europea, lasciando spazio di manovra a condizioni maggiormente perturbate.
Quest'ipotesi non vanta comunque un grado di affidabilità particolarmente elevato a causa delle ampie discrepanze previsionali oggi presenti tra i vari modelli che andremo ad analizzare.
Modello inglese 1 (ECMWF)
Il più importante modello previsionale europeo, si esprime oggi mostrandoci un ingresso di aria fredda, di origine artica, per la giornata di lunedì 13 novembre.
Nella sua previsione vede questa colata fredda fare il suo ingresso nel bel paese passando da est e, di conseguenza, formare un minimo depressionario sul nord-est italiano o sul medio Adriatico, relegando le precipitazioni a queste zone e al mezzogiorno e lasciando sotto correnti gelide ma prive di precipitazioni la nostra regione.
(Grado di affidabilità 45%)
Modello inglese 2 (UKMO)
Il connazionale del più conosciuto modello di Reading, in completa controtendenza con quanto previsto da ECMWF vede la stessa colata artica prendere una "strada" più occidentale e far il suo ingresso in sede mediterranea attraverso la valle del Rodano. In questo caso, la nostra regione si troverebbe sotto ingenti piogge e importantissime nevicate a quote medio-basse, in un contesto tardo autunnale se non propriamente invernale.
(Grado di affidabilità 20%)
Modello americano (GFS)
Il modello d'oltreoceano mostra per la prima volta dopo tanto tempo evidenti segni d'indecisione: se nei giorni scorsi, infatti, aveva optato per un ingresso totalmente sbilanciato verso est, nelle ultime corse ha modificato diverse volte questa visione, che sembrava inizialmente la più probabile. Oggi il livello di incertezza mostrato, ben più alto di quello dei suoi alter-ego britannici, non ci permette di esprimere un giudizio definitivo sullo scenario proposto da quello che dovrebbe essere il modello previsionale più affidabile in assoluto.
(Grado di affidabilità: ad oggi non calcolabile)
Uno sguardo a fine mese
Se per quanto riguarda l'ingresso artico previsto per la prossima settimana GFS si è mostrato estremamente indeciso, in merito alla terza e ultime decade del mese ha mostrato di avere le idee ben chiare.
Sia le medie ENS (la media di tutti gli scenari elaborati dal modello durante un aggiornamento) che molti scenari secondari prevedono il verificarsi di un importante episodio di intenso maltempo in grado di apportare notevoli quantità di pioggia sulla nostra regione anche se, a più di dieci giorni di distanza, la probabilità di realizzazione della previsione è ancora molto bassa e parlare di localizzazione delle precipitazioni è decisamente prematuro.
Per concludere, dai modelli filtra oggi un cauto ottimismo nei confronti di una maggiore dinamicità atmosferica che potrebbe condurci, con un po' di fortuna, e passo dopo passo alla risoluzione del grave problema della siccità che ci affligge. La strada da fare è ancora tanta e molti saranno gli ostacoli da superare, perché l'alta pressione a ovest non cederà il campo tanto facilmente come visto oggi da molte proiezioni.
Come finirà? Ci sentiamo di dire "mai dire mai", ma ad ora ci si limiterà a rimandarvi ai prossimi aggiornamenti.