Quello che caratterizza il modo italiano di pensare alla pensione è un atteggiamento dicotomico. Da un lato si è consapevoli che il futuro non sarà in grado di replicare necessariamente il benessere ottenuto fino ad oggi con il sistema retributivo; dall'altro si evidenzia una sorta di disinteresse o più probabilmente di rassegnazione per il tema.

Per molti italiani andare in pensione con una rendita paragonabile all'ultimo stipendio diventa sempre più difficile. La strategia da seguire per ovviare alla situazione consiste nell'iniziare a pensarci presto; prima si cominciano ad effettuare investimenti previdenziali agevolati (come avviene con i fondi pensione integrativi), maggiori sono le possibilità di trovarsi con un gruzzoletto nel lungo termine.

Una teoria che resta tale e fatica a diventare prassi, visto che solo un terzo degli italiani ha attivato una linea d'investimento dedicata al tema. I dati suggeriti durante il World Investment Trend del 2014 sono allarmanti. Secondo una ricerca realizzata da Schroder, su 16.000 persone intervistate in 23 Paesi, i residenti nel Bel Paese sono tra coloro che possiedono meno propensione all'investimento previdenziale.

Gli italiani sembrano inclini a risparmiare esclusivamente per far fronte ad emergenze temporanee. Solo l'1% della popolazione investe con un orizzonte temporale superiore al decennio, mentre un individuo su cinque indica un obiettivo compreso tra i 5 e i 10 anni.

Ricerche come queste dimostrano che l'impatto delle recenti riforme previdenziali è stato compreso dalla popolazione, ma non risulta ancora ben metabolizzato.

In altre nazione, ad esempio la Gran Bretagna, il Governo ha attuato una forte campagna di sensibilizzazione chiamata Nest (culla), mirata a responsabilizzare i lavoratori e a rendere obbligatoria la loro iscrizione ad un regime previdenziale integrativo.

È evidente che una simile attività di educazione finanziaria risulta fondamentale per offrire alle persone delle strategie e delle soluzioni concrete ai problemi appena citati, visto che programmare il proprio benessere per tempo è probabilmente la migliore soluzione per mantenere inalterato il proprio stile di vita.