La crisi del mondo del lavoro è ormai un dato strutturale nel nostro Paese e qualsiasi provvedimento che viene preso per migliorare la situazione occupazionale è da prendere positivamente, anche se, come sempre, si poteva fare di più. Vediamo nel dettaglio le misure adottate dal Governo Letta fra Natale e Capodanno.



Con il "Milleproroghe" a partire dal 1° luglio 2014 le Regioni avranno la possibilità di stabilizzare i lavoratori socialmente utili. Una norma che farà la felicità di tanti lavoratori che hanno tirato avanti nell'incertezza e che ora le Amministrazioni regionali, si auspica, provvederanno a rasserenare.





Con la "Riorganizzazione dei Fondi UE" l'intento governativo è quello di riallocare 6,2 miliardi di euro europei, che, se non adeguatamente impegnati, avremmo perso. Tale somma può essere spesa subito. Quindi chi deve provvedere è invitato a "correre". Siamo in stato di necessità.

Ecco la ripartizione miliardaria.



Lavoro. 700 sono i milioni, di cui: 150 per ridurre le tasse a chi assume giovani (decontribuzione giovanile); 200 per favorire l'occupazione femminile e 350 per provvedimenti a favore della ricollocazione dei lavoratori disoccupati. Secondo Letta ed il Ministro per le infrastrutture, Maurizio Lupi, grazie ai fondi Ue si potranno avviare opere pubbliche  "grandi medie e piccole"  che consentiranno di creare "dai 70 mila agli 80 mila posti di lavoro".





Imprese. 2,2 miliardi per il sostegno alle imprese, fra i quali: 1,2 miliardi per l'accesso al credito già garantito dalla Legge di Stabilità, 700 milioni  per favorire il supporto al lavoro e all'occupazione.



Povertà. 800 milioni stanziati per contrastare la povertà, un vero e proprio dramma sociale che necessità di sempre un maggior impegno.





Economie locali. 3 miliardi sono stati destinati per finanziare il piano nazionale delle città (valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali, sulla promozione dell'attività turistica e di Expo 2015).



Un invito a chi cerca lavoro:  Forza Donne, ragazzi e disoccupati!

Seguiamo attentamente i provvedimenti attuativi perché il tutto non rimanga nel calderone delle "vane promesse" o delle "potenzialità inespresse".