Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito legato alle pensioni 2014: le principali novità, oltre ad alcune dichiarazioni di intenti in tema di esodati e Quota 96, riguardano la possibile sostituzione dell’attuale Ministro del lavoro Giovannini con Guglielmo Epifani e la proposta di legge lanciata da Giorgia Meloni, deputata del gruppo Fratelli d’Italia, che vorrebbe un ricalcolo delle cosiddette Pensioni d’oro basato sul sistema contributivo.



Il cambio al vertice tra Giovannini ed Epifani contribuirebbe senza dubbio ad imprimere una svolta importante al dibattito sulle pensioni 2014, con lo stesso Epifani ad essersi più volte espresso a favore di un deciso cambio di rotta rispetto alla via imboccata dalla Riforma Fornero.

Secondo lo storico leader CGIL è necessario abbassare l’età pensionabile per le donne ed incrementare la flessibilità in uscita dal lavoro, con la proposta di Giovannini del prestito pensionistico che potrebbe rappresentare un buon viatico da questo punto di vista.

Pensioni 2014: esodati, Quota 96 e prestito pensionistico

In tema di esodati e Quota 96 si è espresso il Ministro Franceschini, che ha assicurato come la platea di esodati salvaguardati crescerà nel 2014 con l’inserimento di altre 17.000 unità; sul tavolo potrebbero poi essere messi altri aiuti oltre ai 900 milioni di euro già promessi alla fine del 2013.



Maggiore sfiducia sul fronte Quota 96, anche se l’ipotesi del prestito pensionistico potrebbe rivelarsi ottimale per questa particolare categoria di lavoratori: concedere un prestito erogato dall’Inps ad un lavoratore che per vari motivi non riesca a completare il percorso sino alla pensione potrebbe infatti rappresentare una buona soluzione, specie per chi, a causa di un’età ormai avanzata, è impossibilitato a trovare un altro lavoro. Una volta che il lavoratore abbia maturato il diritto alla pensione, gli verrà applicata una trattenuta del 10-15% su ogni assegno mensile in modo tale da ripagare il debito.



A giorni si attende infine il giudizio della Commissione Bilancio sulla nuova proposta targata Ghizzoni; c’è un cauto ottimismo, ma ancora non ci si può sbilanciare.

Pensioni 2014: proposta Meloni su pensioni d’oro

Come accennato in apertura, tiene banco in queste ore la proposta della deputata Meloni in tema di pensioni d’oro; a partire dal primo gennaio 2014 è ufficialmente divenuto operativo il contributo di solidarietà per le pensioni di importo elevato, ma secondo il pensiero dell’appartenente al partito Fdl bisognerebbe ricalcolare le pensioni d’oro utilizzando il sistema contributivo. Secondo il suo punto di vista, in Italia esisterebbero pensioni da 90.000 euro l’anno il cui importo non è però commisurato all’ammontare di contributi versati: ‘Considero queste pensioni un sopruso se si calcolano i milioni di persone che lavoreranno tutta la vita, ben oltre i 70 anni, e che dallo Stato non avranno nemmeno quanto hanno versato’ ha tuonata la deputata. Ad essere ritoccate dovrebbero essere le pensioni al di sopra dei 5.000 euro mensili e che garantiscono quindi circa 3.900 euro netti; ricalcolarne l’importo in base a quanto versato rappresenta l’unico crocevia per evitare tagli lineari e procedere razionalizzando l’ammontare delle pensioni sulla base dei contributi versati nel tempo all’Inps.



Di certo, dopo mesi di immobilismo sul tema delle pensioni 2014, colpisce la fioritura di proposte concrete e fattibili in un breve periodo, ma per altro verso sorprende come le istituzioni si stiano prendendo degli anni per tappare i ‘buchi neri’ aperti dalla riforma Fornero. Le questioni esodati e Quota 96 andrebbero dunque affrontate con maggiore vigore, e solo una riforma strutturale del sistema previdenziale potrebbe evitare che cose simili si ripetano in futuro. Staremo a vedere.