Il sistema sanitario in Puglia è diventato un problema che si è insediato nel profondo del sistema economico regionale. La giunta regionale pugliese ha approvato la delibera con cui permette alle Asl l'implementazione degli organici (infermieri, biologi, assistenti, psicologi, assistenti sociali e tecnici) per un totale di 800 posti, pari alla metà del fabbisogno regionale, che verranno individuati per metà dalle liste di mobilità e per l'altra metà tramite concorsi. Inoltre sarà possibile stilare un nuovo elenco di candidati per le posizioni di dirigente generale delle Asl, ricordando che l'ultimo elenco è scaduto da tempo.
La Regione ha a disposizione 100 milioni di euro per l'assunzione del nuovo personale, dopo aver superato l'esame per il piano dei tagli. Non è ancora possibile prevedere tempi certi per il primo innesto di personale nelle corsie, probabilmente entro un mese la mobilità potrà essere completata ed i nuovi posti ricoperti. L'assessore Elena Gentile si mostra positiva per la buona riuscita del piano operativo messo in atto grazie alla deroga sul blocco del turn-over arrivata in questi giorni da un tavolo inter-ministeriale.
Questo provvedimento atteso da tanto tempo nella sanità pugliese non manca di polemiche. Sul totale delle nuove assunzioni programmate solo 29, ovvero il 4% del totale, saranno assegnate all'Asl di Lecce. Queste decisioni hanno fatto insorgere Salvatore Negro, capogrupo Udc, evidenziando la scarsa rappresentatività del territorio salentino nell'esecutivo regionale.