Sembra che le mode sbagliate tra i teenagers su emulazione degli Americani non abbiano fine. E così dopo la virale diffusione della "necknomination" partita dall'Australia e arrivata anche qui nel Bel Paese, che ha portato alla morte circa dieci giovani e diversi all'ospedale, inizia a diffondersi una nuova moda terribile chiamata "knockout".
Che cos'è il gioco del "knockout"? Anche se gioco è inappropriato definirlo, consiste nel mandare al tappeto con un pugno, appunto knockout, ignari passanti filmando il tutto con le videocamere del cellulare dei propri amici e pubblicando il video sul web e sui social network.
Una moda senza dubbio malata che permette alla violenza di diffondersi velocemente e senza alcun apparente motivo. Tutto ciò è favorito dal fatto che ormai viviamo solo d'apparenza e di immagine, della nostrà popolarità sui social e dalle visualizzazioni che i nostri video ricevono. Il knockout game inventato negli States ha già fatto le prime vittime in Italia. Il caso è scoppiato proprio nella nostra capitale, la Grande Bellezza descritta dal regista Paolo Sorrentino, dove una mini-gang di ragazzi romani in stato psico-fisico alterato dalle droghe e dall'alcohol, ha aggredito negli scorsi giorni diversi passanti.
Il luogo dell'aggressione, così come riportato da Repubblica, si trova vivino al 'covo' del branco, in Via del Cipresso nel quartiere Trastevere. I ragazzi, secondo le testimonianze di commercianti del posto, passano ogni sera a bere fino a star male e fumare canne, per poi partire in gruppi alla ricerca delle vittime del knockout.
Una situazione che non sarà a lungo sopportabile quella di Via del Cipresso, sostengono i commercianti. Sono troppi i locali che vendono alcohol ai minorenni fino alle prime luci del mattino, contribuendo ad aumentare il degrado e l'insicurezza nelle strade di Roma. D'altro canto non mancano i controlli delle autorità di pubblica sicurezza in questi locali della movida malata, ma le sole multe pecuniare che essi ricevono non sono sufficienti a bloccare questo flusso di eccessi tra i giovani.
Il lato più sconvolgente di questo fenomeno è la totale gratuità del gesto violento. A dimostrarlo le telecamere di sorveglianza posizionate in strada, che nei giorni scorsi hanno ripreso l'aggressione avvenuta ad Emilio Di Salvo, un cameriere che aveva appena finito il turno di lavoro. Il 52enne risvegliatosi in una pozza di sangue, notava che non gli mancavano nè il denaro nè il cellulare che aveva con se prima dell'aggressione. Dunque il solo intento degli aggressori era quello di ferire il malcapitato.
Una moda veramente pericolosa quella che sta diffondendo il knockout che speriamo vivamente tramonti prima di mietere altre vittime.
Che cos'è il gioco del "knockout"? Anche se gioco è inappropriato definirlo, consiste nel mandare al tappeto con un pugno, appunto knockout, ignari passanti filmando il tutto con le videocamere del cellulare dei propri amici e pubblicando il video sul web e sui social network.
Una moda senza dubbio malata che permette alla violenza di diffondersi velocemente e senza alcun apparente motivo. Tutto ciò è favorito dal fatto che ormai viviamo solo d'apparenza e di immagine, della nostrà popolarità sui social e dalle visualizzazioni che i nostri video ricevono. Il knockout game inventato negli States ha già fatto le prime vittime in Italia. Il caso è scoppiato proprio nella nostra capitale, la Grande Bellezza descritta dal regista Paolo Sorrentino, dove una mini-gang di ragazzi romani in stato psico-fisico alterato dalle droghe e dall'alcohol, ha aggredito negli scorsi giorni diversi passanti.
Il luogo dell'aggressione, così come riportato da Repubblica, si trova vivino al 'covo' del branco, in Via del Cipresso nel quartiere Trastevere. I ragazzi, secondo le testimonianze di commercianti del posto, passano ogni sera a bere fino a star male e fumare canne, per poi partire in gruppi alla ricerca delle vittime del knockout.
Una situazione che non sarà a lungo sopportabile quella di Via del Cipresso, sostengono i commercianti. Sono troppi i locali che vendono alcohol ai minorenni fino alle prime luci del mattino, contribuendo ad aumentare il degrado e l'insicurezza nelle strade di Roma. D'altro canto non mancano i controlli delle autorità di pubblica sicurezza in questi locali della movida malata, ma le sole multe pecuniare che essi ricevono non sono sufficienti a bloccare questo flusso di eccessi tra i giovani.
Il lato più sconvolgente di questo fenomeno è la totale gratuità del gesto violento. A dimostrarlo le telecamere di sorveglianza posizionate in strada, che nei giorni scorsi hanno ripreso l'aggressione avvenuta ad Emilio Di Salvo, un cameriere che aveva appena finito il turno di lavoro. Il 52enne risvegliatosi in una pozza di sangue, notava che non gli mancavano nè il denaro nè il cellulare che aveva con se prima dell'aggressione. Dunque il solo intento degli aggressori era quello di ferire il malcapitato.
Una moda veramente pericolosa quella che sta diffondendo il knockout che speriamo vivamente tramonti prima di mietere altre vittime.
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