Sulla Riforma Pensioni 2014 molti iniziano ad interrogarsi, in primis i lavoratori che attendono di sapere che cosa ne sarà delle proposte di uscita anticipata dal mondo del lavoro. Chi sostituirà Giovannini? Verrà dunque meno la proposta del prestito pensionistico che avrebbe consentito ai lavoratori di accedere alla pensione attraverso un prestito Inps? Al momento è probabile che l'ipotesi tenderà a decadere insieme al suo ideatore.
Potrebbe però tornare in auge la proposta di Cesare Damiano che ha rilanciato l'idea della flessibilità in uscita, una minoranza del Pd sarebbe infatti già a la lavoro per redigere un documento da presentare a Renzi all'interno del quale vi sarebbe, tra le altre priorità richieste per risollevare le sorti politiche ed economiche dell'Italia, anche l'introduzione di un criterio di flessibilità.
Ricordiamo in sintesi cosa prevedeva la proposta di Cesare Damiano che aveva ricevuto critiche positive ma che non ha mai visto la luce per questioni economiche: la Riforma Pensioni 2014 potrebbe riprenderla in considerazione?
L'idea della flessibilità in uscita consentirebbe ai lavoratori di poter andare in pensione in una fascia d'età variabile dai 62 ai 70 anni, avendo maturato 35 anni di contributi, subendo al più una penalizzazione pari all'8% sul proprio assegno pensionistico finale.
Secondo Cesare Damiano questo consentirebbe ai lavoratori che svolgono lavori pesanti di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro evitando di dover maturare a pieno i requisiti richiesti dall'attuale Riforma Fornero, che ha inesorabilmente allungato l'età a cui poter accedere alla pensione.
Chi invece compie un lavoro fisicamente non usurante potrebbe decidere di restare al lavoro fino ai 70, ad esempio un docente universitario.
Secondo Damiano la flessibilità in uscita sarebbe l'unico modo per ovviare al problema degli esodati, dei lavoratori precoci ed usuranti, dei licenziati e dei prosecutori volontari.
La Riforma Pensioni 2014 come potrebbe affrontare la questione pensione anticipata e risolvere molti nodi critici rimasti vivi con il Governo Letta?
Se il sostituto di Giovannini fosse il senatore Piero Ichino, la flessibilità avrebbe buona possibilità di venire approvata.
Il senatore infatti pur non essendo favorevole ad un cambiamento radicale della Legge Fornero si è detto già concorde su un meccanismo basato sulla flessibilità per risolvere alcune questioni spinose che affliggono il nostro sistema previdenziale.
Ichino vedrebbe dunque positivamente l'introduzione di un meccanismo di flessibilità per favorire l'uscita anticipata dal mercato del lavoro, sistema che come proposto anche da Damiano, dovrebbe essere basato con un sistema di incentivi e penalizzazioni a seconda dell'età di uscita.
Se Ichino fosse il nuovo ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con buona probabilità nella Riforma pensioni 2014 , nel Governo Renzi, si potrebbe tornare a parlare di pensione anticipata a 62 anni d'età.