Mentre la Ragioneria dello Stato bocciava il pensionamento dei quota 96 Scuola, il super tecnico Cottarelli presentava il suo piano di risparmio. Contemporaneità di tempi ma anche di tagli e risparmi che indubbiamente si accompagnano e destano qualche perplessità. La mannaia della Ragioneria, insieme a quella di Cottarelli, si abbatte sulla pelle delle donne, in particolare sulle lavoratrici precoci con una anzianità di lavoro alle spalle, almeno quarantennale. In linea con l'affermazione "allineamento contribuzione tra uomini e donne (da 41 a 42) (richiesta UE)" riportata nel "Piano Cottarelli".
Da tale affermazione si evincerebbe che il governo italiano dovrebbe aumentare ed allineare gli anni di contribuzione per le donne, utili per poter accedere alla pensione anticipata, fino a 42 e 6 mesi come per gli uomini. Oltre al danno anche la beffa, proprio per quelle lavoratrici che hanno maturato la quota 96 già da qualche anno.
La telenovela, quindi, sembra avere risvolti impensabili, fino a qualche mese fa.
Se da un lato l'ennesimo no al pensionamento dei Quota 96 della Scuola ha provocato un'ondata di indignazione e malcontenti, il piano Cottarelli unitamente al silenzio su questa vicenda di Renzi, non lasciano intravedere nulla di buono. L'aver messo in atto proteste, manifestazioni e presidi permanenti davanti alle scuole o sedi istituzionali nei prossimi giorni, acquista un significato ben preciso, un valore di cui il governo Renzi non potrà far a meno di prendere in seria considerazione. Per il personale scolastico, se il premier salta questo appuntamento, rischia reputazione e credibilità.