Martedì 8 aprile 2014 tantissimi studenti si sono presentati presso i vari atenei d'Italia per sostenere il test di medicina e odontoiatria.

Già quella mattina ci sono stati dei problemi nell'ateneo di Bari, capoluogo Pugliese, a causa di un plico manomesso prima dell'inizio della prova nazionale; la prova però si era svolta normalmente con il consenso del Ministero, il quale aveva riferito che il plico mancante, per errore, si trovava forse a Milano.

Ricostruendo i fatti, la mattina del 4 aprile a Bologna presso il Cineca, sono state destinate 74 scatole all'ateneo "Aldo Moro" di Bari al funzionario incaricato: le scatole erano integre alla consegna.

Da quel momento in poi, ogni università è incaricata a tutelare il materiale consegnato in modo da farlo risultare integro al momento dell'utilizzo.

La mattina del test, le scatole destinate agli atenei di Bari che sostavano nella caserma dei carabinieri sono state caricate su un'auto e da li consegnate nelle quattro sedi di svolgimento della prova. In una di queste sedi, l'ex sede di Economia, è stato notato che una delle 74 scatole presentava un problema: il sigillo era integro, ma il nastro da imballaggio era scollato. L'episodio ha suscitato clamore e subito è stato contattato il Ministero, il quale ha fatto avviare poi la prova.

Inoltre, in uno dei pacchi, le prove non erano 50 ma 49.

Dunque ipotesi di truffa finalizzata al furto.

In tutta Italia è panico. La prova potrebbe subire conseguenze drastiche, come l'annullamento. Il Ministro Stefania Giannini conferma che la questione va approfondita, ma non crede che ci saranno annullamenti in corso. La correzione dei test va avanti. Spetterà alla magistratura punire il reato,perchè di reato si tratta.

Le associazioni Udu e Rete intanto lamentano il numero chiuso, da anni problematico, a sostegno di altre misure di selezione per i medici. Gli studenti vogliono una prova che si basi sui reali meriti e non su queste prove, a volte irregolari.