In un clima dominato da forti incertezze, vi proponiamo le maggiori novità sul tema delle Pensioni ed in particolare sui prepensionamenti, provando a decifrare, tra ipotesi e dichiarazioni fuoriuscite dal Palazzo, il futuro di tanti lavoratori come i precoci, gli statali, gli autonomi, i dipendenti privati e gli operai.

Le notizie della prima settimana di maggio 2014 sono come al solito caratterizzate da troppi annunci e poche iniziative.

Pensioni 2014: le proposte dei Ministri Poletti e Madia del Governo Renzi

Capitolo prepensionamenti: Il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha riproposto il tema dei prepensionamenti e della staffetta generazionale tra gli statali. In un'intervista a Repubblica del 1°maggio 2014 ha affermato che non ci saranno scivoli o baby pensionati ma lavoratori in pensione al massimo con sei mesi di anticipo (un esonero) ma sull'argomento non si sa altro almeno per il momento. Infine il Ministro facendo sempre riferimento ai prepensionamenti, ipotizza una deroga alla Riforma Fornero (?).

Per Poletti, il Ministro del Lavoro, la questione potrebbe essere affrontata in questi termini: va in pensione dopo l'ok dell'azienda il lavoratore a cui manca un anno dal raggiungimento dei requisiti (66 anni di età o 42 di contributi): l'azienda paga al dipendente i 12 mesi di contribuzione restanti; il neo pensionato restituisce quell'anticipo negli anni successivi (senza interessi) percependo, in parole povere, qualche decina di euro in meno (!). Costi per lo Stato: zero.

Pensione anticipata dal 2014

Ora, al di là delle proposte, vediamo insieme quali sono dal 1°gennaio 2014 i requisiti per chiedere la pensione anticipata o di anzianità: occorrono 41 anni e 6 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini. Dal 2016 si prevede un ulteriore rialzo. Tuttavia si ricorda che le condizioni per il raggiungimento dei requisiti pensionistici variano in base al sistema di calcolo che può essere contributivo, retributivo e misto.