Le soluzioni per le Pensioni di diverse categorie, vecchiaia, esodati, Quota 96 e anticipate, rischiano di subire un ulteriore rinvio a causa del PIL in calo.

Secondo gli ultimi dati Istat, nei primi tre mesi del 2014 il PIL (prodotto interno lordo)ha visto un calo dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,5% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Un dato molto diverso da quello che ci si aspettava che significa disagi economici.

Quale sarà la conseguenza?

PIL in calo e pensioni senza soluzioni

Nonostante il governo Renzi parli da mesi delle soluzioni per le varie categorie in attesa di pensioni (esodati, Quota 96, pensioni di vecchiaia e anticipate), di fatti non ve ne sono stati.

Tutte le categorie restano bloccate alla situazione di prima.

Si era già accennato alla possibilità che le novità per la categoria dei pensionati non arrivassero prima del 2015, ma vi era comunque la speranza che dopo le elezioni europee qualcosa potesse cambiare e si attuassero alcuni degli interventi prospettati dai vari ministri. Adesso la speranza è sempre più lontana.

La cosa peggiore è che restano sospese anche questioni come il contributo di solidarietà sulle pensioni alte, il possibile blocco delle rivalutazioni automatiche annuale delle pensioni e il ricalcolo delle pensioni con il sistema contributivo (che farebbe diminuire gli importi mensili degli assegni pensionistici).

Che fine farà il progetto di uscita flessibile dal lavoro?

Se sarà attuato, quanto ancora si deve aspettare?

Nel frattempo la categoria dei Quota 96 ha avviato il ricorso all'Unione Europea per vedersi riconosciuto il diritto alla pensione. Dovranno fare la stessa cosa anche le altre categorie?