Le ultime notizie sugli esodati sembrano positive, visto che nell'ambito della cosiddetta riforma delle Pensioni del governo Renzi qualcosa si muove per questi lavoratori che, a causa della Legge Fornero, sono finiti in un limbo tra lavoro e pensione. La sesta salvaguardia per gli esodati sarà in realtà una proroga di un anno delle precedenti cinque, proposta dal ministro Poletti sotto forma di emendamento alla proposta di legge della Commissione Lavoro della Camera, presieduta da Cesare Damiano, in discussione mercoledì 2 luglio.
Con la moratoria delle salvaguardie per gli esodati fino al 6 gennaio 2015 è previsto che circa 32mila di essi, tra cui quelli che lo diverranno nel 2015, potranno andare in pensione con le norme pre- Riforma Fornero.
Come si specifica da più parti si tratta comunque di una soluzione tampone ed il governo Renzi dovrà trovare una soluzione definitiva in seguito, magari con la Legge di Stabilità.
Proposta Poletti sugli esodati, i numeri e i dettagli
L'emendamento del ministro del Lavoro sulle salvaguardie per gli esodati va oltre la pdl 224 proposta da Ghizzoni e Marzana, appoggiata da Cesare Damiano, che secondo l'INPS e la Ragioneria di Stato costerebbe sui 47 miliardi nei prossimi anni e che prevede, tra i vari interventi, la "Quota 100" e flessibilità con penalizzazioni in uscita a partire dai 62 anni (cosa ci vedano di positivo alcuni rimane un mistero per scrive, che sarebbe per soluzioni ben più radicali e dalla parte dei lavoratori).
Cesare Damiano, PD, è favorevole: "Il governo va nella direzione giusta, è un altro passo avanti. La soluzione è anche frutto della pressione della Commissione Lavoro. Potremo impiegare risorse finanziarie superiori agli 11 miliardi di euro".
Si tratta di soldi risparmiati in quanto le salvaguardie per gli esodati avevano in passato sovrastimato il numero degli interessati: il governo dovrà aggiungere poco più din 250 milioni di euro nel biennio 2015-16.
Oltre agli esodati, la proposta di Poletti - che ricordiamo sarà discussa il 2 luglio in Parlamento assieme al resto della pseudo riforma pensioni del governo Renzi - dovrebbe tutelare anche i cessati, ovvero quei lavoratori con contratto a termine che non hanno più o non avranno a breve lavoro e non potranno arrivare alla pensione con gli ammortizzatori.