Il governo Renzi presenterà il prossimo venerdì, 13 giugno, la riforma della Pubblica Amministrazione e se le proposte ventilate resteranno queste, non si può che prevedere un mare di polemiche. Uno dei punti chiave che solleverà certo un bel polverone riguarda la possibilità per le amministrazioni pubbliche di esonerare dal servizio i propri dipendenti che, pertanto, potranno restare a casa continuando ad incassare il 65% dello stipendio, oltre a tutti i contributi. Vediamo in particolare di cosa si tratta.

Governo Renzi, riforma PA e prepensionamenti: in arrivo proposta choc?

Il piano, così come viene riportato dal quotidiano 'Il Messaggero' è particolare e il Governo già lo ha ribattezzato 'esonero intelligente'.

In cosa consiste?

Molto semplice: ai dipendenti pubblici che lavorano lontano da casa verrà formulata una proposta che consisterà in una nuova collocazione vicino al loro comune di residenza, in cambio di un piccolo sacrificio sullo stipendio percepito (si presuppone il 20-25 per cento del totale).

Se il dipendente rifiuta, allora, lo si lascia direttamente a casa. Senza stipendio? Niente affatto. Anche qui viene chiesto un sacrificio, qualcosina di più rispetto alla proposta precedente di lavoro, ovvero il 35 per cento.

L'esonero 'intelligente', in parole povere, ha intenzione di proporre una decurtazione del 20-25 per cento dello stipendio per chi accetta di svolgere un'altra mansione vicino a casa e appena del 35 per cento per chi invece sceglie di non fare nulla (magari cercandosi un lavoro in nero).

Ora riflettendoci un poco sull'idea geniale: chi sarà quel dipendente pubblico che non accetterà di volata la proposta di rimanere a casa con il 65% dello stipendio anzichè andare a lavorare per una misera differenza? I lettori traggano le loro personalissime conclusioni.