Il tema della riforma delle Pensioni 2014 è uno dei leit-motiv di questi ultimi mesi, praticamente da quando la legge Fornero è entrata pienamente a regime. Polemiche e scontri si sono susseguiti in e alcune misure di carattere puramente contenitivo sono state messe in campo, ma il nocciolo del problema non è stato neanche sfiorato, così come non sembra che Renzi voglia sfiorarlo. E così la riforma delle pensioni Fornero, caratterizzata da "errori", come nel caso degli esodati e dei Quota 96 della scuola, e da "iniquità sociale" (come ebbe a suo tempo a dire Epifani), come nel caso della questione delle pensioni anticipate e dell'eccessivo innalzamento dell'età pensionabile, sembra intoccabile.

Eppure, a intervenire è stato ancora una volta Cesare Damiano, che ha posto ancora e con forza la questione di una riforma delle pensioni strutturale.

Riforma pensioni: scontro nel PD e nel governo Renzi su anticipate e età pensionabile

Il ragionamento fatto in questi giorni da Cesare Damiano è assolutamente in linea con le sue ultime battaglie. In primo luogo pone una questione politica: il referendum posto dalla Lega sull'abolizione della riforma delle pensioni Fornero sta raccogliendo grande successo anche tra gli elettori del centro-sinistra, il rischio è che finisca di colpo la luna di miele tra Renzi e l'Italia. In secondo luogo, la questione è economica: un'età pensionabile posiziona a 67 anni e le penalizzazioni per le pensioni anticipate non fanno altro che rallentare ancor di più lo sviluppo economico del Paese, sempre più chiuso alle nuove generazioni e alle forze fresche.

Insomma, per Cesare Damiano si tratta di mettere mano a un progetto condiviso di riforma complessiva del sistema previdenziale. E il governo Renzi? Ecco che arriva immediatamente lo scontro.

E lo scontro è stato per così dire frontale. Ad intervenire è stato il ministro dell'Economia Padoan che sulla questione di una riforma delle pensioni e soprattutto di un ritocco al ribasso per le pensioni anticipate ha fatto sentire la sua voce forte e chiara.

Si tratterebbe semplicemente di un'assurdità: la via maestra da seguire sarebbe invece l'innalzamento anche al di sopra di 67 anni della soglia per ottenere la pensione. Dunque, esattamente il contrario della posizione di Damiano. E Renzi? Renzi tace sulla questione della riforma delle pensioni e, dato il suo decisionismo, il sintomo è sicuramente negativo.

È probabile che per il momento non se ne faccia nulla.

Riforma pensioni: scontro nel PD e nel governo Renzi, aggiornamenti su Quota 96 e anticipate

Arrivano anche aggiornamenti sulla questione degli esodati e dei Quota 96. Ancora una volta, il governo Renzi non sembra avere una linea unitaria e sembra, come spesso accaduto in questi ultimi tempi, che si tratti soltanto di tentativi individuali di singoli rappresentanti.

Sul versante esodati bisogna attendere la discussione a Montecitorio del DDL Unificato (AC 224 e abbinate) a firma di Cesare Damiano che dovrebbe svolgersi il 23 giugno. Sul versante pensioni Quota 96 della scuola, invece, tutto sembra essersi arenato per l'ennesima volta, nonostante gli interventi promettenti del ministro Giannini e della stessa Fornero che ha ribadito l'assurdità che, a causa di un errore tecnico, più di 4mila lavoratori non possano andare in pensione.

Su esodati, Quota 96, pensioni anticipate e, in generale una riforma delle pensioni che sia strutturale e complessiva, regna un assordante silenzio da parte di Renzi, secondo l'espressione felice di Cesare Damiano.